Manfredi: “Fondi immediati per Napoli, no a spreco 80 miliardi del Pnrr”

Il nuovo sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, chiede l’arrivo di fondi immediati per la città partenopea. Il primo cittadino nonché ex ministro teme che le risorse destinate al Sud del Piano Nazionale di Ripresa non vengano utilizzate nel modo corretto “per l’impossibilità di tanti Comuni del Mezzogiorno di presentare i progetti del Recovery per mancanza delle strutture tecniche” e ha dunque lanciato l’allarme.

gaetano Manfredi
Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli – meteoweek.com

Gaetano Manfredi ha le idee chiare in merito a ciò che serve a Napoli e, in generale, al Sud dell’Italia. Il primo cittadino del capoluogo partenopeo, eletto alle comunali di qualche settimana fa, ne ha parlato nel corso di un forum con ‘Repubblica’. “Ora che abbiamo oltre 80 miliardi per il Sud (provenienti dal Pnrr, ndr) c’è il rischio concreto che non saranno mai spesi, per l’impossibilità di tanti Comuni del Mezzogiorno di presentare i progetti del Recovery per mancanza delle strutture tecniche. Napoli è il caso più emblematico e non può essere abbandonata. Mi chiedo: quanto è importante questa città per la politica nazionale?”, ha avvertito. Per la sua città, dunque, il sindaco chiede fondi immediati, “altrimenti servirà una valutazione con i cittadini e le forze politiche”.

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I problemi che Napoli deve affrontare, anche tramite l’arrivo delle risorse, sono tanti. “Ho avuto una visione traumatica: decine di pini ridotti in ceppi nel panoramico parco del Virgiliano, a Posillipo. Le scuole in condizioni disastrose, i trasporti ai minimi. Ora bisogna ricostruire. Napoli può risollevarsi sul serio: ora o mai più. Ma questo processo deve essere accompagnato dal governo con un forte intervento nella Finanziaria”, ha proseguito Gaetano Manfredi. E conclude: “Nessuno è più resiliente di chi è nato o vive a Napoli. Mi hanno sorpreso favorevolmente quei funzionari pubblici che hanno resistito in questi anni, portando avanti con rigore, in silenzio, il lavoro di ogni giorno. Non eroi, ma servitori dello Stato che non smettono di credere in un Sud diverso”.

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