L’infermiera avrebbe finto di somministrare vaccini ai bambini e ora dovrà risarcire l’azienda sanitaria universitaria di Udine
Emanuela Petrillo, infermiera di Treviso 38enne, dovrà pagare un salato risarcimento all’azienda universitaria di Udine pari a 550mila euro. La donna è infatti accusata di aver finto di somministrare vaccini ai bambini. La Corte dei Conti del Friuli l’ha condannata a risarcire l’azienda sanitaria udinese. Secondo l’accusa, la donna avrebbe finto di inoculare le dosi a circa 8mila pazienti, in maggioranza bambini, tra il 2009 e il 2016, quando lavorava alle Asl di Codroipo e Treviso.
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La sentenza sarà valida soltanto se Petrillo sarà condannata anche negli altri tre gradi di giudizio nel processo in cui è accusata di peculato, omissione atti d’ufficio, false dichiarazioni. I magistrati hanno disposto una condanna a pagare 550mila euro all’Asufc, più spese procedimento che ammontano a circa 583 euro.
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Dall’inchiesta è emerso che nel sangue degli ex pazienti dell’infermiera, non vi sarebbe nessuna risposta anti virale. Sono state prese in analisi 159 provette e di queste, 153 risultano contenere sangue che non ha dato alcuna reazione al vaccino. Si tratta di un esito che parrebbe incastrare Petrillo, basandosi su una valutazione statistica della risposta all’inoculazione dell’antigene del morbillo.
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