La proposta piace ad alcuni virologi, in particolare Pregliasco e Bassetti. “Queste persone alla fine ci ringrazieranno” e attacca Report
Lo chiamano “Modello Austria” ovvero attivare il meccanismo di lockdown ma solo per coloro che non hanno ricevuto almeno una dose del vaccino contro il Covid-19. Una soluzione che causerebbe gravi polemiche e azioni di protesta da parte dei coinvolti, senza contare l’impossibilità di mettere in piedi un sistema di controlli efficace. Ma secondo alcuni esperti sarebbe invece una idea efficace che permetterebbe di evitare la circolazione del virus. In particolare piace al virologo Fabrizio Pregliasco e all’infettivologo Matteo Bassetti.
“Mi sembra un’opzione possibile e interessante che abbassa il livello di rischio nei contatti interumani. Non essendoci un manuale di gestione bisogna fare riferimento a esempi e soluzioni varie – afferma Pregliasco, docente della Statale di Milano – e questa è una soluzione possibile perché il rischio di infezione nei contatti tra non vaccinati o tra vaccinati e non vaccinati è superiore. Ogni contatto interumano è a rischio ma il contatto con soggetti non vaccinati fa sicuramente salire la probabilità di aumentare la diffusione del contagio”. Questo sistema “tutelerebbe anche gli stessi non vaccinati, più vulnerabili a un’infezione grave in caso di alta circolazione virale”.
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A fargli eco Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Se i casi dovessero continuare a crescere e le vaccinazioni invece si dovessero fermare ai numeri attuali, ovvero inferiori a quelli che ci servono per arrivare al 90% della copertura velocemente, concordo sulle restrizioni per i non vaccinati per accelerare le immunizzazioni – dice l’infettivologo – Può essere uno stimolo, ma solo perché queste persone devono sapere che se si immunizzano li mettiamo in una condizione di non finire in ospedale e di non rischiare la vita. Sono sicuro che queste persone alla fine ci ringrazieranno. E se ci saranno delle chiusure devono valere solo per chi deliberatamente e contro la scienza ha deciso di non vaccinarsi“.
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Matteo Bassetti se la prende poi con il programma di Rai 3 Report sulle terze dosi “Non c’è due senza tre“, che ha già provocato numerose polemiche. “Io ho visto un pezzo della trasmissione di ‘Report’ e non mi è per niente piaciuta nel senso che il servizio pubblico credo debba essere servizio pubblico e non mi pare che quello lo fosse. Il servizio pubblico – si chiede Bassetti – deve essere dalla parte del Sistema sanitario e dei vaccini o dalla parte del confondere la gente?“.
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“Credo che la trasmissione di ieri abbia confuso la gente, non l’abbia aiutata, per cui credo che forse varrebbe la pena cambiare un po’ questo piglio e questo modo di fare sempre e solo trasmissioni inquisitorie e anche confondenti” continua l’infettivologo. “Intervistare solo una parte non mi pare sia il modo corretto: anche nei processi c’è il contraddittorio e mi pare che a oggi le procure abbiano sentito i consulenti di parte, ora bisognerà sentire anche quelli dall’altra parte”.