Si aprono oggi i lavori della nuova conferenza Onu sul clima, con il monito del premier inglese Boris Johnson a fare qualcosa in più rispetto a ciò che si è stabilito al G20 di Roma dei giorni scorsi, per ridurre l’inquinamento prima che sia troppo tardi.
Dopo la riunione del G20 che si è tenuta nella capitale romana, adesso inizia l’attesa per il vertice di Glasgow su cui oltretutto l’Inghilterra di Boris Johnson ha messo una notevole pressione. “Se fallisce Glasgow, fallisce tutto”, ha spiegato il premier inglese, che ha ribadito che i progressi fatti nell’ultima riunione tra i leader mondiali non bastano. Evidente comunque come Johnson cerchi anche di conferirsi adesso un certo tipo di autorità, dopo che l’impennata dei contagi in UK lo ha sicuramente danneggiato in termini di immagine con le altre nazioni.
Il premier inglese incontrerà Draghi tra poche ore
Nella mattinata di oggi il premier inglese incontrerà Mario Draghi, per poi confrontarsi successivamente con il premier israeliano e quello libico. Draghi continua comunque a ripetere ai giornalisti che l’impegno dell’Italia nella lotta al cambiamento climatico è massimo, ribadendo inoltre come durante il G20 tutte le nazioni si sono nuovamente impegnate “a mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi con una serie di interventi immediati. Abbiamo deciso di lasciarci alle spalle il carbone e di eliminare i finanziamenti entro il 2021. Tutti i Paesi del G20 si impegneranno a emissioni zero entro la metà del secolo”.
Troppo generici gli obiettivi per il clima fissati dal G20
Nella bozza finale stilata alla fine del vertice si parla però in modo generico di questo obiettivo di ridurre a zero le emissioni: non viene infatti nemmeno fornita una data, e si parla vagamente di raggiungere questi standard entro metà secolo. Il problema è che, secondo tanti scienziati ed esperti internazionali che si occupano di ambiente, sarà già troppo tardi. C’è anche il fatto che la Cina non intende accodarsi completamente a questi proclami, e anche per questo aveva chiesto di spostare il piano al 2060 come termine ultimo entro cui raggiungere determinati obiettivi.
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In questo contesto dunque avrà luogo a Glasgow la conferenza Onu sul clima e le incognite restano tante a riguardo, troppe. Sul luogo è giunta in questi giorni anche la famosa attivista per l’ambiente Greta Thunberg, che ha rimarcato inoltre al suo arrivo, il dispiacere per non essere stata formalmente invitata all’evento.