Covid, Sileri: “Dare ai docenti priorità su terza dose, aumento contagi era previsto”

Bisogna dare priorità ai docenti sulla terza dose e continuare con le restrizioni in corso per poter avere un “Natale libero”. Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate da Sileri ai giornalisti del Corriere. 

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È doveroso in questo momento fare in modo che gli insegnanti abbiano accesso a una corsia preferenziale per poter ricevere la terza dose del vaccino Covid. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Subito dopo però, il politico precisa che al momento non vi è una vera necessità di anticipare il ciclo di vaccinazione anche perché “gran parte del personale ha completato il ciclo in estate (il 90% con AstraZeneca) quindi c’è ancora un po’ di tempo. Una decisione non è stata presa, se ne sta discutendo”. 

Covid, per Sileri l’aumento dei contagi delle ultime settimane era stato previsto dal governo

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Per quanto riguarda invece il rapido aumento dei contagi delle ultime settimane, secondo Sileri  “era previsto e le manifestazioni no vax di Trieste, dove si è avuta un’impennata di ricoveri, non hanno giovato. Sapevamo inoltre che i giovani under 20, che assorbono il 23% dei nuovi contagi, avrebbero rappresentato un margine di rischio. Oltre a prendere il virus lo portano a casa. Speriamo di avere al più presto il vaccino per questa fascia d’età che è stato appena sdoganato dalla FdA americana e non ancora dall’agenzia europea Ema. Ma è un andamento neppure lontanamente paragonabile a quello del Regno Unito”. Il Sottosegretario alla Salute ha però rassicurato che questo natale sarà diverso dal precedente: “Vivremo un Natale libero. I casi continueranno a crescere ancora un po’. Grazie alla carta verde non subiremo restrizioni”. 

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Resta comunque a suo parere molto prematuro anche solo l’ipotesi di abolire il green pass: i casi, spiega, sono in aumento e non bisogna poi dimenticare che “gli over 50 completamente scoperti, senza neppure una dose sono 2 milioni 731 mila circa e non sono ottimista sul fatto di poterli recuperare, nonostante le campagne di sensibilizzazione”.

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