Appello Trieste: migliaia di firme in poche ore. La situazione Covid in città

Iniziativa di raccolta firme per richiamare l’attenzione su Trieste come “capitale italiana della scienza”. Le parole del prefetto

Una raccolta firme per ribadire che Trieste non è la “capitale dei no-vax e no Green Passma la “capitale italiana della scienza“. E’ l’appello lanciato dal professore universitario e avvocato Mitja Gialuz e dall’avvocato e presidente della Fondazione CrTrieste Tiziana Benussi che ha già raccolto oltre 22mila firme circolando su gruppi Whatsapp e e-mail.

“Nelle settimane scorse la nostra città è stata teatro di manifestazioni contro il green pass: da qui è nata l’idea che Trieste sia la capitale italiana dei no vax, dei no green pass e della cultura antiscientifica. Trieste non è questo. E vuole dirlo a gran voce” si legge nell’appello pubblicato sulla piattaforma change.org da cui è possibile aderire. “Trieste è la capitale italiana della scienza e della scienza si fida. È una città che ha sofferto a causa di una pandemia che ha stroncato troppe vite, ha fatto soffrire tante persone e ha depresso l’economia“.

L’iniziativa non è politica ma mira a far sentire la voce della “comunità di persone razionali, responsabili e consapevoli, che possono uscire dalla tempesta soltanto tutte assieme, ciascuna con un’assunzione di responsabilità verso le altre” si legge nel testo dell’iniziativa.

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Il vaccino ci restituisce la libertà. La libertà di essere curati. La libertà di lavorare e di fare impresa. La libertà di studiare in classe e nelle università. La libertà di coltivare i propri interessi e di riprendere una vita sociale. La libertà di fare sport e di viaggiare. Chi combatte contro i vaccini e contro il Green Pass non deve mettere in pericolo queste libertà e la salute dei cittadini; non può danneggiare l’economia. Nello spazio pubblico facciamo sentire anche la voce della grande maggioranza dei cittadini che si sono vaccinati, mettendo in sicurezza sé stessi e adempiendo un dovere di solidarietà sociale, scolpito nell’art. 2 della Costituzione e richiamato dalle massime autorità civili e religiose. È venuta l’ora della responsabilità. Di tutti“.

Tra i nomi che hanno firmato, come riporta questa mattina il quotidiano Il Piccolo, ci sono luminare della cardiochirurgia Gianfranco Sinagra, Riccardo Illy, il presidente del Porto Zeno D’Agostino, il rettore dell’Università Roberto Di Lenarda, e poi Gabriele Salvatores, Lino Guanciale, Diego Abatantuono, Ariella Reggio, esponenti del mondo economico cittadino, manager.

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LA SITUAZIONE COVID A TRIESTE

“È del tutto evidente che l’aumento dei contagi sia strettamente legato ai cortei che si sono svolti in città. Dobbiamo pensare a interventi da mettere in campo proprio alla luce di quello che abbiamo visto” ha affermato il Prefetto di Trieste, Valerio Valenti, in conferenza stampa facendo il punto sulla difficile situazione dell’aumento dei contagi in città e nella regione”.

Manifestanti a Trieste contro il Green Pass

L’attesa di questi giorni era per tradurre questi dati in azioni da mettere in campo. Ci riuniremo come comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica e cercheremo il massimo coordinamento. L’azione amministrativa deve avere dei canoni – continua il Prefetto -. Per me in questo momento prevale il diritto alla salute, e dobbiamo trovare forme per non reprimere il diritto alla libera manifestazione, ma quanto meno comprimerlo”.

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Poi una pesante critica ai manifestanti: “Non si tratta di scegliere tra manifestazioni statiche o dinamiche, occorre innanzitutto prevedere la possibilità di adottare provvedimenti che anticipino, almeno per quanto riguarda cortei e manifestazioni le misure da zona gialla, l’obbligo di mascherine e distanziamento. Oltretutto abbiamo visto che molte di queste persone vengono da fuori, e ci infettano. E non possiamo permettere che tante persone continuino a sfidare il virus, ammalarsi e diffonderlo. Dobbiamo a esempio individuare delle sanzioni particolarmente dure per gli organizzatori di manifestazioni in cui non vengono usate le mascherine. Altrimenti il rischio è quello di arrivare in fretta alla zona gialla”

“Firmerò ora un provvedimento in cui aggiungeremo piazza Unità d’Italia ai luoghi interdetti alle manifestazioni, almeno fino al 31 dicembre. E lancio un appello: siete liberi di non vaccinarvi, di fare tamponi ogni 48 ore, ma lasciate vivere gli altri” conclude il Prefetto di Trieste

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