Il nostro Paese con i 90 giorni del Family Act farebbe meglio di altri Stati europei, come illustra il sondaggio dello Studio legale Daverio & Florio
Secondo un sondaggio dello Studio Legale Daverio & Florio, il nostro Paese, pur restando nelle ultime posizioni per ciò che concerne il congedo di paternità, con i 90 giorni previsti dal Family Act riuscerebbe comunque a posizionarsi meglio rispetto a Francia, Belgio, Uk, Irlanda e Svizzera.
L’inchiesta illustra e analizza le differenze tra congedi parentali in parecchi stati europei ma anche extracomunitari. Finora, tra i Paesi esaminati, solo Spagna, Germania e Svezia seguono le linee europee e garantiscono equità di trattamento. Anche per il nostro Paese è giunto il momento di adattarsi a quelle linee in merito ai congedi parentali, come ha comunicato la ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti.
A inizio anno i giorni obbligatori di paternità hanno avuto un aumento da 3 a 10, con valore inferiore ad altri Stati. Ma dal 2022, potrebbero salire da 10 a 90, come dispone il Family Act, che presto verrà approvato dal Parlamento. Lo scopo di questa misura è diminuire il “gender gap” sui luoghi in cui si lavora, equiparando le posizioni di madri e padri in merito ai costi che i datori di lavoro devono sostenere per i nuovi nati.
In Spagna, per i congedi parentali vengono concessi 112 giorni, in Svezia 480 giorni da dividere tra le mamme e i papà, e in Germania addirittura si possono raggiungere i 1.095 giorni per entrambi i genitori. Per quanto riguarda invece il Belgio, i giorni concessi ai papà per la nascita di un figlio sono 15, in Francia sono da poco aumentati e ora sono 25.
«L’Italia sta facendo passi da gigante nel processo di equiparazione dei diritti dei lavoratori», spiega Bernardina Calafiori, socio fondatore dello Studio Legale Daverio & Florio. «Prima con l’allungamento della paternità a 10 giorni obbligatori e adesso con questa nuova misura del Family Act, anche se aspettiamo di capire se sarà approvata integralmente. Non dobbiamo sottovalutare il costo dell’intera operazione che difatti, come ha specificato la Ministra Bonetti, sarà graduale, ma è pur vero che questo è il momento di fare scelte coraggiose in linea con gli standard europei, in quanto possiamo contare sul sostanzioso aiuto del Pnrr».
In Olanda, quando nasce un figlio, il papà ha un congedo retribuito di una settimana e non pagato di 35 giorni che si possono utilizzare entro sei mesi dal parto. In Irlanda e in Regno Unito, invece, il congedo è di 10 giorni, mentre in Svizzera di 14 giorni, che vengono retribuiti all’80% e che bisogna prendere entro sei mesi dalla nascita del bimbo.
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Ogni Paese gestisce il congedo di paternità a seconda dei casi. In Irlanda, ad esempio, fanno una ulteriore differenza tra maternità/paternità prima e dopo la nascita e congedo parentale poi, che viene concesso fino a 25 giorni e ogni genitore viene retribuito nel corso dei primi due anni di vita del nascituro o due anni se il piccolo viene adottato.
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In Uk, il papà oltre ai 10 giorni previsti, può avere altri giorni di congedo presi da quelli che dovrebbero spettare alla madre del nascituro.
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