L’epidemiologa Stefania Salmaso prevede un ulteriore aumento dei contagi nelle prossime settimane e invita a seguire le norme anti Covid
In un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, l’epidemiologa Stefania Salmaso fa un’analisi della situazione contagi nel nostro Paese, ultimamente aumentati. L’epidemiologa prevede un ulteriore aumento dei casi nelle prossime settimane, precisando che tuttavia «non c’è solo il vaccino, molto importante è indossare la mascherina e rispettare il distanziamento». Secondo la dottoressa, l’aumento dei contagi «non è soltanto l’effetto dell’aumento dei tamponi per il rilascio del green pass. In alcune regioni l’incremento dei casi è soprattutto fra i giovanissimi di 6-13 anni e fra gli ultra novantenni».
Salmaso spiega che la crescita è cominciata da lunedì 18 ottobre, con 1597 casi fino al 27 ottobre, 4598. Un aumento di incidenza pari al 43%. Secondo l’epidemiologa, «le proiezioni indicano un ulteriore aumento a livello nazionale con un superamento della soglia di incidenza di 50 casi per 100.000 durante la prossima settimana».
La dottoressa sottolinea che «dopo l’inizio dell’anno scolastico ci si aspettava una crescita di nuove infezioni tra i giovanissimi, per il semplice effetto dell’aggregazione in classe e delle maggiori opportunità di contagio. Invece tale effetto non si è verificato e ancora oggi nella letteratura scientifica ci sono indicazioni convincenti che la scuola di per sé non rappresenti un rischio aumentato. Gli under 12 non sono vaccinati e quindi la pandemia continua a circolare tra loro e gli adulti non immunizzati».
Quando le viene chiesto se i vaccini possono essere sufficienti come salvagente, Salmaso ribatte che «l’esempio della Gran Bretagna è abbastanza illuminante: la vaccinazione da sola non basta ad arginare i contagi, ed è necessario mantener le precauzioni individuali per ridurre le esposizioni al virus.Ogni giorno dobbiamo calibrare i nostri comportamenti in modo consapevole. Mascherina e rispetto del distanziamento restano fondamentali. In Italia mi sembra che la stragrande maggioranza della popolazione lo abbia ben presente».
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Intanto l’affluenza ai centri vaccinali per farsi somministrare le dosi è molto debole, e Salmaso la spiega così:«È chiaro che dopo avere esaurito la grande platea dei desiderosi di vaccinarsi sono rimaste fuori ancora tutte le persone difficili da raggiungere e convincere. Il rallentamento mi sembra fisiologico. Ogni italiano ha un medico di riferimento, convenzionato con il servizio Sanitario Nazionale e mi auguro che sia questo il canale ideale per riavvicinare i dubbiosi. Solo i medici di famiglia hanno la capacità di convincere gli esitanti. Persone che pur non essendo contrarie al vaccino ne hanno una tale paura da accettare il rischio di contagio».
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