I contagi tornano a salire, Berlino tocca quota 28mila ed il rischio è che in due settimane, le terapie intensive potrebbero arrivare a 3mila ricoveri. Secondo Angela Merkel: «C’è troppa noncuranza». Ma la situazione tra Italia e Germania appare diversa per vaccinati e ospedalizzazioni.
In tutta Europa c’è stato un aumento di casi di positività nelle ultime settimane e la mappa dell’Ecdc dimostra come è aumentato il rischio in diverse regioni italiane. Non solo l’Est Europa, la curva dei contagi torna a preoccupare anche la Germania che ha raggiunto i 28mila casi giornalieri. «L’attuale andamento della pandemia e il numero dei decessi mi preoccupano molto. E dovrebbero preoccupare tutti» ha detto la Merkel. Intercettato durante il G20, il ministro della Salute Roberto Speranza, ci tiene a precisare che «nonostante l’Italia abbia i numeri più bassi in Europa, i contagi sono in crescita anche qui e questo ci richiede massima attenzione e cautela».
Dopo due mesi di numeri in netto calo, la curva in Italia ha invertito la rotta, registrando 5335 nuovi casi nella giornata di venerdì. La situazione nella Penisola – secondo gli esperti – è sotto controllo anche con contagi e Rt in crescita. Un dato rassicurante è soprattutto la situazione degli ospedali: secondo il monitoraggio dell’Iss, i pazienti Covid nei reparti ordinari è salito al 4,6%, ma le terapie intensive restano stabili al 3,6%. L’86,2% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino. «La campagna vaccinale è lo strumento fondamentale. Dobbiamo aumentare le prime dosi e accelerare sulle terze» spiega Speranza. «Certamente ci sarà un aumento dei casi tra l’autunno e l’inverno, ma sarà gestibile –dice Ricciardi – soprattutto con la terza dose per i più fragili. I Paesi che hanno rimandato il richiamo vaccinale, come Israele, hanno pagato a caro prezzo con la quarta ondata».
Tra i paesi europei che hanno vaccinato di più spiccano: il Portogallo con l’84% della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale ed è la nazione con più immunizzati al mondo, seguito dalla Spagna (80%) e dall’Italia (75%). La Germania è ancorata al 66% con circa 2 milioni di Over 60 non vaccinati. La campagna vaccinale organizzata in largo anticipo purtroppo non ha dato i risultati sperati. La Merkel ha rilasciato un’intervista che verrà pubblicata nell’edizione domenicale su Frankfurter Allgemeine Zeitung, in cui si dice preoccupata e condanna la noncuranza dei tedeschi. «Sono molto rattristata per il fatto che due su tre milioni di tedeschi ultrasessantenni non siano ancora vaccinati, questo potrebbe fare la differenza sia per queste persone sia per la società nel suo complesso» queste le sue parole.
La quarta ondata che sta colpendo la Germania è iniziata ad agosto, attualmente c’è stato un aumento del 25% dei casi in una settimana. Giovedì si è raggiunto il picco con 28mila nuovi casi registrati, ieri se ne sono registrati 24.668. L’incidenza settimanale è a quota 139, sette giorni fa era a quota 95. Inoltre ieri si sono registrati 121 decessi, molti di più della scorsa settimana. Secondo gli esperti dell’Istituto Robert Koch, questi dati sono destinati a peggiorare con l’arrivo dell’inverno.
In una settimana, la percentuale di ospedalizzazioni su 100 mila abitanti è salito a 3,3%: ben più basso rispetto all’11 dicembre scorso quando si era arrivati ad un tasso pari al 15.5% con 28mila contagi, (gli stessi di giovedì) e 598 morti. Gli esperti però non prevedono buone notizie: nei reparti ordinari i pazienti Covid sono aumentati del 40% in una settimana e del 15% nelle terapie intensive. L’Associazione degli Ospedali tedeschi teme che in 14 giorni si passi dagli attuali 1.800 fino a 3.000 pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva.
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Questi numeri metterebbero in molta difficoltà anche il ben collaudato sistema sanitario tedesco. «Purtroppo andiamo di nuovo impreparati verso l’inverno. Non vedo facile la situazione: le capacità delle terapie intensive è ridotta, e dobbiamo mettere in conto che avremo un’ondata di influenza» dice il virologo Hendrik Streeck.
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Nuove regole per fronteggiare l’aumento dei contagi. Dall’11 Ottobre niente più tamponi rapidi gratuiti e per alcuni luoghi al chiuso è necessaria la vaccinazione. Questa è la mossa per convincere la popolazione a vaccinarsi e rilanciare la campagna di somministrazione che fa fatica a decollare. Inoltre da lunedì, i lavoratori dipendenti che non si sono vaccinati, in caso di quarantena dovranno rinunciare allo stipendio.
Paesi a confronto
La differenza tra la situazione che stanno vivendo in questo momento Italia e Germania è dettata da tre fattori fondamentali: tamponi gratuiti, risultati della campagna di vaccinazione e tasso di ospedalizzazioni.
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I contagi tedeschi di ieri erano circa cinque volte di più rispetto a quelli italiani. L’Iss invita alla «massima cautela» per scongiurare la risalita dell’epidemia nel nostro Paese. Con l’impennata di casi in Germania e in buona parte dell’Est Europa, gli appelli di cautela sono più che plausibili perché il virus continua a far paura in tutto il mondo.
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