Un breve vadevecum per capire meglio i motivi del richiamo e come procedere in caso si sia utilizzato in precedenza un vaccino diverso
Prosegue la campagna vaccinale in Italia con la somministrazione della terza dose di vaccino per proteggersi dal Covid-19. Alcune categorie hanno già ricevuto l’inoculazione e nei prossimi mesi sarà possibile per tutti accedere alla dose addizionale, anche per coloro che hanno ricevuto un farmaco diverso da quello adottato in precedenza.
Gli studi dimostrano che l’immunità da vaccino inizia a scemare dopo i sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, anche se con tempi e modi che variano in base a diversi fattori che riguardano i singoli individui (età, sesso, condizioni di salute ed eventuali patologie cardiovascolari). Per questo appare necessario effettuare un richiamo che risvegli gli anticorpi contro il Covid. Il dato è stato anche certificato dagli studi dell’Istituto Superiore di Sanità.
Si sente parlare di “dose addizionale” e “booster“, ma qual è la differenza? La prima riguarda i pazienti immunocompromessi, trapiantati e malati oncologici con determinate specificità, che in Italia sono circa tre milioni di persone. In questi soggetti, potrebbe non essersi sviluppata una sufficiente risposta immunitaria e per questo è necessario aumentarla con una terza dose, ad almeno 28 giorni dal completamento del ciclo vaccinale. La dose cosiddetta booster, invece, riguarda tutti coloro che sono stati vaccinati con doppia dose ma ormai a distanza di oltre sei mesi.
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QUALE VACCINO PER LA TERZA DOSE
L’Ema e l’Aifa hanno approvato, per la terza dose, i due vaccini a m-Rna disponibili attualmente e già approvati per il ciclo vaccinale completo: Pfizer e Moderna. Potranno ricevere una terza dose di Pfizer o Moderna anche i vaccinati con AstraZeneca e Johnson&Johnson.
CHI DEVE FARLA?
Finora la terza dose è stata somministrata agli over 80, al personale e gli ospiti delle Rsa e il personale sanitario over 60 a causa dell’elevato livello di esposizione al virus. La terza dose è stata approvata dall’Ema e dall’Aifa per tutti i maggiorenni, sia con Pfizer che con Moderna. Saranno il Governo e le Regioni a decidere la campagna vaccinale anche per la terza dose, ma la precedenza, verrà data per fasce d’età e in base alle comorbidità. La ‘roadmap’ prevede la terza dose per tutto il personale sanitario entro la fine dell’anno, mentre dal 2022 dovrebbe partire la possibilità di vaccinare con un nuovo richiamo anche il resto della popolazione.
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COSA FARE SE SI E’ VACCINATI CON JOHNSON&JOHNSON
Come precisato anche dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, i vaccinati con Janssen dovranno sottoporsi ad una nuova dose di vaccino a m-Rna (Pfizer o Moderna) già nelle prossime settimane o al massimo a gennaio 2022, perché con un’unica dose è difficile indurre una vera e propria memoria immunitaria.
COME PRENOTARSI
Per prenotare la terza dose di vaccino anti-Covid, in generale, occorre utilizzare gli stessi canali forniti dalle singole Regioni di residenza e utilizzati per le prime due dosi. A seconda dell’organizzazione regionale, è possibile farsi somministrare la terza dose negli hub vaccinali, in farmacia o dal medico di base. Tutte le modalità di prenotazione e somministrazione del vaccino sono indicate sui siti delle varie Regioni o degli assessorati regionali alla Salute.
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CAMBIA IL GREEN PASS?
Il Green Pass per chi ha ricevuto il vaccino è valido per un anno a partire dalla data dell’ultima somministrazione. Tutti i vaccinati che riceveranno anche la terza dose di vaccino anti-Covid si vedranno prolungare la data di scadenza del lasciapassare verde di un anno a partire dalla data dell’ultima somministrazione.