In Nord Corea si teme una grave carestia, e il regime invita i cittadini all’allevamento del cigno nero ad uso alimentare: “La sua carne è deliziosa e ha proprietà medicinali. L’allevamento aiuterà a migliorare la dieta della popolazione”.
Dalla stampa di coupon come denaro sostitutivo, fino all’allevamento di cigni neri per scopi alimentari: la Corea del Nord è costretta a nuove strategie per gestire i problemi economici e la carenza di cibo, mentre i blocchi alle frontiere anti-pandemia continuano serrati. Con il Paese che rischia di finire in balìa di una carestia senza precedenti, e con il raccolto nazionale ormai quasi terminato, la situazione alimentare ed economica nord coreana è precaria e preoccupante (tanto che stanno aumentando le spedizioni commerciali e di aiuti umanitari provenienti dalla Cina), e Kim Jong Un chiede a tutti gli allevatori e agli agricoltori di fare di più, e di trovare idee innovative per scampare al disastro.
“La carne di cigno nero è deliziosa e ha proprietà medicinali”
La Corea del Nord soffre da tempo di una difficile situazione alimentare, aggravata da una cattiva gestione dell’economia (esacerbata dalle sanzioni internazionali per le armi nucleari, e da quelle che impediscono l’arrivo di fertilizzanti chimici), dai disastri naturali (provocati dai tifoni che hanno spazzato via le coltivazioni di grano e riso), dall’incapacità organizzativa della burocrazia interna, e anche dalla pandemia di Covid-19 (che ha portato a blocchi delle frontiere senza precedenti). In un recente discorso, Kim Jong Un ha riconosciuto una situazione alimentare “tesa” e si è scusato per i sacrifici che i cittadini sono chiamanti ad affrontare – sebbene abbia smentito il rapporto delle Nazioni Unite, secondo il quale questo mese migliaia di cittadini più vulnerabili hanno rischiato la fame.
Alla luce di un quadro così precario, pare dunque che la banca centrale della Corea del Nord abbia cominciato a stampare buoni e coupon dal valore di circa un dollaro – a causa della carenza di banconote. Come riportato da Reuters, pare che i coupon circolino in realtà almeno da agosto, dato che a causa del blocco delle frontiere, sia la carta che l’inchiostro per la valuta ufficiale non arrivavano più dalla Cina. E ancora, la carenza di banconote nordcoreane sarebbe stata anche esacerbata da un giro di vite del governo sull’uso di valuta estera – in particolare sui dollari statunitensi e sui renminbi cinesi, un tempo ampiamente usati.
Ma la situazione alimentare ha portato questa settimana anche a un altro annuncio da parte di Kim Jong Un: secondo quanto viene riportato dai media statali, infatti, il regime ora promuove il consumo di carne di cigno nero (animale allevato nel Paese per scopi ornamentali) come fonte di cibo. E anzi, pare sia in cantiere l’idea di sviluppare un allevamento su scala industriale e di nuova concezione. “La carne di cigno nero è deliziosa, e ha anche forti proprietà medicinali“, ha detto lunedì il quotidiano del regime, Rodong Sinmun.
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In realtà, spiega NK News, la spinta innovativa verso l’allevamento degli uccelli ornamentali ad uso alimentare è iniziata all’inizio del 2019, con le autorità che hanno spronato scuole, fabbriche e aziende a coltivare cibo e allevare pesci e altri animali per aumentare l’autosufficienza del Paese. “La soluzione ha lo scopo di affrontare sia il fallimento dell’agricoltura su larga scala nel fornire forniture alimentari adeguate all’intero paese, sia le più recenti restrizioni governative legate al Covid-19, che hanno in gran parte bloccato il cibo e altre importazioni dall’inizio del 2020”, spiegano da NK News.
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Alla luce di ciò, il governo questa settimana ha cominciato ad esaltare l’alto valore nutrizionale e la bontà della carne dei cigni neri. “Il sapore del cigno nero cotto è delizioso, ha un gusto senza eguali e anche ottime proprietà medicinali. Il suo allevamento su base industriale aiuterà a migliorare la dieta della popolazione“, riporta infatti il Rodong Sinmun. La tv statale ha invece trasmesso un servizio sull’inaugurazione da parte di Ri Jong Nam, segretario del Partito dei lavoratori, di un allevamento di “Cygnus atratus” (nome scientifico dell’animale), sulla costa orientale della penisola. Nonostante la direzione intrapresa dal regime verso questa nuova forma di allevamento atta a garantire – su ispirazione sovietica – l’autosufficienza del Paese, Kim Jong Un ha comunque preannunciato un periodo difficile (sebbene mai disastroso come ai tempi) per la popolazione: quello che il popolo nordcoreano è chiamato ad affrontare, infatti, è una “Ardua Marcia” – termine già usato dal padre nel riferirsi a una carestia che causò centinaia di migliaia di morti.