Le assegnazioni dei premi Nobel 2021 hanno dato le donne come le grandi sconfitte anche di questa edizione. L’unica a portare a casa il premio è stata Maria Ressa
I Nobel hanno un problema di genere. Le assegnazioni dei premi Nobel 2021 hanno dato le donne come le grandi sconfitte anche di questa edizione. L’unica a portare a casa il premio è stata Maria Ressa, giornalista filippina che ha condiviso il Nobel per la Pace con il collega russo Dmitry Muratov, l’unica donna ad essere premiata non per meriti scientifici, come accaduto in passato. La notizia, di per sè, non sarebbe una notizia in un mondo dove la parità di genere è la normalità. Purtroppo, bisogna ancora sottolinearlo e questa, forse, è la conseguenza anche delle Quote rosa che, se da una parte agiscono per favorire proprio la parità tra uomo e donna, dall’altra sembrano acuire e sottolineare ancor di più il gap.
Leggi anche: Operaio cade da impalcatura e muore: Mario ha fatto un volo di 4 metri
Ad esprimersi sul fatto è stato anche Göran Hansson, dal 2015 segretario generale dell’Accademia reale svedese delle scienze che non prevede, in futuro, delle facilitazioni in base al sesso o all’etnia di appartenenza. Del resto ciò che conta è il merito, ed è davvero giusto che sia così. L’unico criterio a dover essere utilizzato è il merito, la professionalità. Il nobel ha difeso la sua posizione sulle quote in un’intervista all’Agence France-Presse. “È triste che ci siano così poche donne vincitrici del premio Nobel e fa riflettere sulle condizioni ingiuste della società, in particolare negli anni passati ma tuttora esistenti. E c’è molto altro da fare. Abbiamo deciso che non avremo quote per genere o etnia. Vogliamo che ogni vincitore sia accettato perché ha fatto la scoperta più importante, e non a causa del genere o dell’etnia. E questo è in linea con lo spirito del testamento di Alfred Nobel”, prosegue il Segretario Generale dell’Accademia di Svezia.
Leggi anche: Scontro fatale moto-auto: muore llona a soli 26 anni
“Abbiamo avuto lezioni di sociologi, abbiamo avuto discussioni di gruppo, ci siamo impegnati molto. Alla fine, daremo il premio a chi sarà ritenuto più meritevole, a chi ha dato i contributi più importanti. Lo scorso anno abbiamo avuto due donne vincitrici del premio in chimica, Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna. Abbiamo avuto una donna vincitrice in fisica, Andrea Ghez. L’’anno prima avevamo Esther Duflo in scienze economiche”, prosegue Hansson. Ciò nonostante, l’Accademia di Svezia si sta impegnando affinché tutte le donne meritevoli abbiano equa possibilità di accedere al Premio Nobel ma occorre superare, prima di tutto, i pregiudizi