Alessandro Pasini è stato assolto dall’accusa di omicidio volontario: non c’è prova che abbia ucciso Sabrina Beccalli. Il cadavere della donna è stato ritrovato a ferragosto del 2020 all’interno di una Fiat Panda data alle fiamme. Era morta poco nell’appartamento in via Porto Franco, a Crema, di proprietà dell’ex fidanzata dell’accusato, che era in vacanza. I due, secondo la ricostruzione, avevano consumato eroina. L’uomo sostiene che sia morta per overdose, mentre l’accusa riteneva che l’avesse strangolata.
Non esiste una prova schiacciante del fatto che Alessandro Pasini abbia ucciso Sabrina Beccalli. Il Tribunale di Crema, in base a quanto ricostruisce il Messaggero, ha assolto dall’accusa di omicidio volontario e di crollo di edificio il quarantaseienne, che invece era stato condannato a sei anni di reclusione – ed è già stato scarcerato – per avere dato alle fiamme la Fiat Punto in cui si trovava il cadavere dell’amica. La mamma di 39 anni, a Ferragosto dello scorso anno, è morta per overdose oppure è stata uccisa? Una risposta a tale domanda, a questo punto, non arriverà mai. La versione dell’uomo non ha mai convinto, ma i giudici non hanno dato credito alla teoria dell’accusa. I resti della donna non hanno mai potuto parlare, dato che in parte furono gettati poiché scambiati per quelli di un animale ed in parte erano totalmente distrutti dal fuoco. Quel che è certo è che l’imputato è stato dichiarato innocente in primo grado.
La ricostruzione della morte di Sabrina Beccalli
Il caso relativo alla morte di Sabrina Beccalli ha inizio nella notte di Ferragosto del 2020. La mamma di un quindicenne era insieme ad Alessandro Pasini in un appartamento di via Porto Franco, a Crema, di proprietà dell’ex compagna di quest’ultimo, il quale ne usufruiva mentre lei era in vacanza. In base alla versione dell’uomo, i due avrebbero fatto uso di cocaina: mezzo grammo a testa, che sarebbe stato sufficiente per causare una overdose alla donna. “Sono stato preso dal panico. Avevo paura che la mia ex compagna scoprisse il tradimento”, ha raccontato agli inquirenti. Così ha caricato il corpo sulla Fiat Panda e ha dato fuoco alla vettura nel mezzo di una campagna di periferia, poi è andato a mangiare con gli amici.
La versione dell’accusa è, in realtà, ben diversa. Essa ipotizza che Sabrina Beccalli sia stata uccisa da Alessandro Pasini a mani nude. L’uomo le avrebbe più volte sbattuto la testa su un calorifero dell’appartamento, poi si sarebbe sbarazzato del cadavere. Più tardi avrebbe anche ripulito le macchie di sangue nell’abitazione. «Non può non evidenziarsi la sconcertante assenza di scrupolo di Pasini nel tentativo di garantirsi l’impunità per i delitti commessi. Preme sottolineare nuovamente la fredda organizzazione dell’imputato nel compiere le condotte, sintomatica di una capacità di ideazione criminale davvero fuori dal comune», aveva sostenuto il pm Lisa Saccaro, la quale aveva chiesto una condanna a 28 anni di carcere. Il Tribunale di Crema non è stato della medesima idea ed ha assolto l’imputato.
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Le reazioni
L’assoluzione di Alessandro Pasini ha lasciata interdetta la famiglia di Sabrina Beccalli. “Maledetta legge italiana! L’ha uccisa e l’ha bruciata, e prende solo sei anni”, hanno detto. La donna, al momento della morte, ha lasciato un figlio di 15 anni. I suoi cari attendono adesso di potere continuare a cercare giustizia. In primo grado, ad ogni modo, il Tribunale di Crema ha decretato che il quarantaseienne è un uomo libero.