Unicef lancia un appello per chiedere carburante che sostenga i generatori di emergenza, ma anche il trasporto della benzina è a rischio
E’ allarme negli ospedali di Haiti, rischiano la vita 300 bambini, 45 donne in maternità e 70 adulti. Nel Paese manca il carburante che possa sostenere i generatori di corrente nei reparti in caso di emergenza, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone. Le istituzioni locali si sono rivolte all’Unicef per chiedere aiuto ad altri Paesi e ricevere il necessario. Infatti il sistema elettrico di Haiti è piuttosto fragile, spesso avvengono casi in cui la corrente elettrica va e viene, gli ospedali sono quindi dotati di generatori di emergenza per evitare gravi problemi ai pazienti. Ma in assenza di carburante i generatori non possono avviarsi.
A rischiare sono soprattutto le donne in procinto di partorire, come sottolineato dal vice-rappresentante dell’Unicef Raoul de Torcy. “Con l’insicurezza che prevale a Port-au-Prince, la vita di molte donne in gravidanza e dei neonati è in pericolo perché gli ospedali che dovrebbero fornire loro cure salvavita non possono funzionare normalmente a causa della mancanza di carburante. Rischiano di morire se i servizi sanitari non possono fornire loro cure adeguate” ha dichiarato de Torcy.
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Attualmente l’Unicef è riuscita a fornire l’area metropolitana di Port-au-Prince con circa 37.850 litri di carburante donati agli ospedali, ma non è stato possibile fornire tutte le zone della capitale. I camionisti addetti al trasporto hanno paura di attraversare le zone del Paese sotto il controllo della bande.
“Nessun bambino dovrebbe mai morire a causa di un’interruzione di corrente – continua il dirigente di Unicef -. È frustrante vedere come l’aumento del rischio di rapimenti e saccheggi ad Haiti stia minacciando la vita di neonati e madri, solo perché il carburante tanto necessario non può essere consegnato agli ospedali a causa della crescente insicurezza“.
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Ad aggravare il tutto c’è l‘emergenza Covid-19 che ha colpito anche Haiti con 150 pazienti che rischiano fortemente la vita qualora dovesse mancare la corrente. La settimana scorsa il Paese segnava 23.619 casi di Covid-19 e 662 morti. L’insicurezza e la crisi del carburante hanno anche messo in difficoltà anche le operazioni umanitarie, il trasporto delle forniture di emergenza è diventato più costoso e i tempi di consegna molto più lunghi. L’agenzia haitiana per l’acqua potabile e l’igiene DINEPA non può utilizzare la sua capacità di pompaggio a livello ottimale, il che ha ridotto la fornitura di acqua nelle case, nelle scuole e nelle istituzioni sanitarie.
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