Il disegno di legge contro l’omofobia arriverà in Senato nella giornata di domani per essere discusso, nonostante Lega e Fratelli d’Italia hanno presentato richiesta per il rinvio. Il Pd si dichiara aperto al confronto purché questo non comporti modifiche sostanziali al testo. Dello stesso avviso anche il Movimento 5 Stelle.
Nella giornata di domani, Mercoledì 27 ottobre 2021, il Ddl Zan arriverà nell’aula del Senato.
Non sarà un iter semplice quello che attende il disegno di legge che porta il nome del politico dem, a causa delle richiesta avanzata da Lega e Fratelli d’Italia di rinviare la presa in esame del provvedimento. Il Partito Democratico non è d’accordo però, e come ha spiegato il suo segretario Enrico Letta, l’idea al momento, è quella di valutare insieme ad Alessandro Zan un’esplorazione parlamentare tra i partiti che permetta la sua approvazione in tempi brevi.
Il Pd fa sapere che non verrano accettate modifiche sostanziali al testo
Saranno i capigruppo del Senato a mettersi a disposizione dei dem sull’argomento. Fonti vicine al Pd, raccolte dall’Agi, fanno comunque sapere che su questo disegno di legge l’apertura al dialogo è massima, ma al contempo non verranno accettate modifiche sostanziali al testo che rischierebbero di snaturarne lo scopo. Anche perché, i dem aspettano anche di capire chi appoggerà le richieste di rinvio avanzate dalla destra. Un concetto che Letta ha ribadito di recente nel corso di un’intervista rilasciata alla trasmissione “Che Tempo Che Fa” condotta da Fabio Fazio. Il segretario del Pd ha dichiarato in merito che chiederà personalmente “ad Alessandro Zan, il padre di questa legge, di fare un’esplorazione con le altre forze politiche per cercare di capire le condizioni che possano portare ad un’approvazione del testo rapida, anche con modifiche purché non siano cose sostanziali, ma mi fido di lui. Gli chiedo quindi di fare questo lavoro e mi fido delle scelte che farà”.
Ettore Rosato (Italia Viva): DDl Zan non diventi in Senato battaglia ideologica
Interrogato dai giornalisti sul tema, Ettore Rosato di Italia Viva rivendica invece come alla fine i dem abbiano dovuto cedere, aprirsi a quel confronto sul Ddl Zan che il suo partito richiedeva dall’inizio. Dello stesso avviso anche un altro deputato di Italia Viva, Ivan Scalfarotto: “Se il Pd comprende finalmente che quella sulla legge di contrasto all’omotransfobia non può essere una battaglia ideologica a perdere ma deve trasformarsi nel percorso che finalmente porti all’approvazione di un provvedimento normativo non più procrastinabile, non possiamo che esserne contenti”. Per quanto invece riguarda le reazioni della destra all’arrivo in Senato del provvedimento contro l’omofobia, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha affermato di essere d’accordo con il disegno promosso da Zan: “L’Italia può e deve varare una legge che punisca con maggiore severità violenze e discriminazioni basate su pregiudizi sessuali. Su questo tutti ci siamo detti d’accordo”.
Per Gasparri (Forza Italia) si tratta di un provvedimento giusto, ma bisogno escludere “l’indottrinamento scolastico”
Il problema secondo Gasparri, riguarda però altri aspetti contenuti nel disegno di legge e che il politico giudica non solo superflui ma sbagliati da un punto di vista morale: “Quello che non va, nel testo del disegno di legge cosiddetto Zan, sono alcune norme che prevedono l’indottrinamento scolastico, la persecuzione delle opinioni e una rivoluzione antropologica con l’autodichiarazione di appartenenza di genere che causerebbe un caos totale. Queste norme non c’entrano nulla con la opportunità, da tutti condivisa, di punire più severamente atti non solo di violenza ma di semplice pregiudizio e discriminazione”.
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Il Movimento 5 Stelle ha invece espresso i suoi timori riguardo il fatto che questa mediazione possa portare a “un accordo al ribasso”. Per questo hanno dichiarato che la loro attenzione nel seguire l’iter che attende il Ddl sarà massima: Rimaniamo convinti che, al netto di interventi migliorativi sempre possibili, la legge Zan debba essere discussa e finalmente approvata senza stravolgimenti”.