Il 30enne evade dai domiciliari perchè non sopportava più di stare a casa con la moglie “Arrestatemi, non la sopporto più”.
«Arrestatemi, di stare a casa con mia moglie non ne posso più. Preferisco il carcere». È successo a Guidonia, vicino Roma, l’insolito evento. Un uomo albanese di 30 anni ha chiesto ai carabinieri di essere “liberato dalla convivenza forzata con la moglie. Litigi, mugugni, recriminazioni e scambi di offese continui: così il giovane aspirante detenuto ha preso la sua decisione. Preferire la limitazione della libertà personale operata dallo stato al dover affrontare una convivenza/relazione difficile. Certo, per alcuni le relazioni sono difficli ma la situazione creatasi ha di certo suscitato stupore.
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Sabato 23 ottobre, dopo essere uscito di casa, si è recato alla caserma locale dei carabinieri. “Basta, sto meglio in cella”, ha dichiarato ai militari, che l’hanno subito “accontentato”. Lo hanno arrestato immediatamente, anche perché in effetti il marito esasperato aveva commesso un reato: evade dai domiciliari. La vicenda si è, così, avviata al singolare «lieto fine» agognato dal giovane uomo. Informata l’autorità giudiziaria, il trentenne è stato trasferito in carcere. Lontano da casa e dalla moglie, che probabilmente sarà altrettanto contenta della forzata lontananza dal coniuge.
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