Estrema destra tedesca, vigilanti armati fermati al confine con la Polonia

La polizia tedesca dice di aver fermato più di 50 vigilanti di estrema destra armati di spray al peperoncino, una baionetta, un machete e manganelli. Questi soggetti stavano cercando di pattugliare il confine polacco per fermare i migranti che entrano nel paese.

I vigilanti stavano seguendo un appello della Terza Via, un partito di estrema destra con sospetti legami con gruppi neonazisti. Il gruppo chiedeva i suoi membri di fermare i passaggi illegali vicino alla città di Guben.

La polizia ha sequestrato armi e ha fatto sì che i sospetti lasciassero la zona alla fine di sabato e nelle prime ore di domenica. Avevano viaggiato verso il confine polacco partendo dall’altra parte della Germania. Decine di persone, tuttavia, hanno tenuto una veglia a Guben sabato per mostrare la loro opposizione alle pattuglie di estrema destra previste.

Non solo estrema destra, il delicato fenomeno dei flussi migratori

La Germania ha dislocato 800 agenti di polizia in più al confine polacco per controllare il flusso di migranti che vogliono entrare nell’UE dalla Bielorussia. “Centinaia di agenti sono attualmente in servizio lì giorno e notte. Se necessario, sono pronto a rafforzarli ulteriormente”, ha detto Horst Seehofer alla Bild am Sonntag.

Seehofer ha detto che quest’anno ci sono già stati 6.162 ingressi non autorizzati in Germania dalla Bielorussia e dalla Polonia. La settimana scorsa si diceva che la Germania non ha intenzione di chiudere il confine con la Polonia. Da domenica, tuttavia, il paese potrebbe dover considerare la reintroduzione di controlli.

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“Se la situazione alla frontiera tedesco-polacca non si allenta, dovremo anche considerare se questo passo deve essere fatto; ciò in coordinamento con la Polonia e lo stato di Brandeburgo. Questa decisione verrà al prossimo governo”. I tre partiti tedeschi che lavorano per formare un governo di coalizione dicono di mirare a concludere i colloqui entro la fine di novembre. Poi si procederebbe ad eleggere il socialdemocratico Olaf Scholz come cancelliere a dicembre.

Molti stati dell’UE accusano Minsk di inviare migranti illegali attraverso il confine nell’UE per mettere sotto pressione il blocco. Questa sarebbe la reazione alle sanzioni imposte alla Bielorussia dopo la contestata rielezione del presidente Alexander Lukashenko nell’agosto 2020. Lukashenko nega questo e ha incolpato l’Occidente per quella che dice essere una catastrofe umanitaria incombente questo inverno. C’è da auspicarsi che i migranti non saranno lasciati bloccati sul confine bielorusso-polacco.

Francesco Maria Trinchese

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