I talebani hanno decapitato una donna, ma è vero? Per il resto del mondo questa notizia non esiste

Un comunicato Ansa uscito nella giornata di ieri titolava in modo inequivocabile dell’uccisione per mano dei talebani di una giovane giocatrice di pallavolo afghana. Una notizia forte, ripresa dai principali media italiani e presentata come un fatto quasi accertato. Non fosse che in America e nel resto d’Europa non ne parla quasi nessuno

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Circa 20 ore fa usciva un comunicato Ansa asciutto e perentorio. 

Mahjubin Hakimi, giocatrice di pallavolo afghana, era stata decapitata dai talebani. Un delitto atroce, in poche ore ripreso e rilanciato da molte e autorevoli testate giornalistiche come Agi, Tgcom, Fanpage. L’Ansa faceva riferimento ad una notizia pubblicata dal Persian Independent. Il quotidiano indiano raccontava di avere avuto accesso a una fonte privilegiata: l’allenatrice di Hakimi, che aveva deciso di denunciare il suo omicidio sotto falso nome.  

Una notizia che ha dato anche Meteoweek, anzi per la precisione, che ha dato il sottoscritto.

Qualche dubbio lo avevo avuto già a una prima lettura. L’Ansa aveva evidentemente giudicato il quotidiano indiano autorevole per quanto riguarda la sua fonte. Ma i motivi per cui questa giovane pallavolista era stata uccisa in modo così brutale dai talebani non erano chiari. Non indossava il velo? Le era stato chiesto di non giocare più? L’allenatrice lo aveva confidato ai giornalisti indiani? Perchè utilizzare uno pseudonimo se poi veniva comunque fuori che si trattava di una sua allenatrice? Io non so leggere la lingua indiana, ma i giornalisti dell’Ansa questo non lo hanno riportato. In seguito ho visto che la notizia era stata pubblicata anche da Agi  e mi sono sentito rassicurato: nutro una grande stima per l’Agenzia di Stampa Italiana. 

Forse un po tutti sono stati leggeri in Italia nel dare questa notizia: Orrore in Afghanistan, la denuncia dell’allenatrice: “I talebani hanno decapitato mia pallavolista” (Fanpage), Orrore in Afghanistan: i talebani decapitano una pallavolista e postano la foto (Gazzetta dello Sport), Afghanistan, pallavolista decapitata dai talebani (TgCom), Afghanistan, i talebani decapitano una giocatrice della nazionale giovanile di pallavolo(HuffPost), I talebani decapitano una giovane pallavolista (RaiNews)

Io, secondo mea culpa,  sono andato persino oltre, proiettandomi in una riflessione su cosa l’Occidente doveva fare adesso. Un’ora dopo aver scritto l’articolo, un dubbio mi ha rimesso al computer. Navigare su internet, ha trasformato il dubbio in inquietudine. 

Dunque,  i talebani, ( quantomeno secondo noi in Italia che lo abbiamo dato quasi per certo), hanno decapitato una ragazza, una giocatrice di pallavolo che forse si rifiutava di smettere, e hanno in seguito mostrato le foto della testa mozzata di Hakimi sui social. Foto che sono state rimosse? Sembra di si visto che non circolano in rete. Ma mi sembra chiaro, quasi auto evidente, che si tratta di una notizia forte, fortissima, sensazionale: una di quelle che si prende subito le prime pagine di tutto il mondo. 

Questo non è successo perché nessuno ne sta parlando. Nel resto del mondo nessuno ne sta parlando.

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Non se ne parla in Francia, non ne parla il Der Spiegel in Germania. Poco in Spagna, se non su Heralde o Mundo Deportivo. Nulla su quotidiani come il Guardian o il New York Times. Qualcosa in Inghilterra si, ma su giornali scandalistici come il Daily Mail. 

Questa notizia sembra non esistere nel mondo se non in India, su tabloid scandalistici britannici di dubbia qualità, e in Italia dove un po tutti l’abbiamo annunciata come accertata. Possibile che i giornalisti di FanPage o Tgcom non abbiano a loro volta verificato una notizia così forte? Possibile che nemmeno i giornalisti di Agi, che a sua volta è un’agenzia stampa, non abbiano controllato? Oppure lo hanno fatto e appurato che è vera, o ha fondati motivi per essere presentata con questa convinzione. E allora perché i giornalisti del New York Times non sono scattati dalla sedia? Perché, dopo 20 ore, un episodio così forte di violenza e discriminazione, di soppressione dei diritti, sembra non esistere per il resto del mondo. 

Magari lo scopriremo domani, ma diventa sempre più evidente con il passare delle ore, che abbiamo tutti preso un abbaglio quantomeno deontologico. Abbiamo tutti dato per autorevole una notizia dai contorni oscuri e poco chiari, la cui autenticità al momento non sembra in realtà trovare riscontro in nulla se non un giornale persiano che la maggior parte di coloro che stanno leggendo questo articolo non ha mai sentito.

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In quanto media dobbiamo riflettere sul tipo di informazione che ci proponiamo di dare ai nostri lettori. Magari domani scopriamo che le grandi redazioni del giornalismo internazionale hanno toppato nel non dare questa notizia, perchè c’era qualcosa di concreto e dunque andava bene proporla così. 

Io non lo so se i talebani hanno decapitato questa giovane pallavolista, ma penso che abbiamo sbagliato tutti e dare questa notizia e titolarla come fosse un fatto di cronaca. Bisogna prenderne atto, perchè domani potremmo anche scoprire che abbiamo inseguito quella che potremmo anche veder diventare una vera e propria fake news. 

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