Per il leader del Carroccio la ministra è “inadeguata”. E sugli idranti idranti contro i manifestanti a Trieste “neanche in Cile e Venezuela”
Matteo Salvini torna ad accusare la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese di incapacità e ne chiede le dimissioni. All’indomani della pesante sconfitta del centrodestra alle elezioni amministrative, il leader del Carroccio riporta il dibattito politico su quanto accaduto dieci giorni fa alla Cgil, con i manifestanti del No Green Pass ed esponenti di Forza Nuova che hanno preso d’assalto la sede nazionale del sindacato a Roma.
Secondo Salvini la ministra “in un Paese normale le dimissioni le avrebbe già date. Quando c’è stato l’assalto al Congresso degli Stati Uniti il ministro competente si è dimesso poco tempo dopo. Un assalto alla sede di un sindacato non può essere colpa della sfortuna” ha detto in una intervista ieri sera su Rete 4. E sui sospetti di un ritorno della Strategia della tensione paventato dall’alleata Meloni risponde: “Non sono un complottista, penso che ci sia qualcuno di inadeguato“.
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Ma i problema non è solo relativo ai gravi eventi avvenuti alla manifestazione, secondo Salvini la ministra mostra inadeguatezza nel suo ruolo in diversi ambiti. “Ne stanno succedendo di tutti i colori, non parlo di migranti, di baby gang, parlo di quello che è accaduto la settimana scorsa, ci state facendo fare una figura meschina a livello mondiale, ministro si prenda le sue responsabilità“, ha detto il segretario della Lega nel suo intervento al Senato, dopo l’informativa di Lamborgese.
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“Se non ha capito cosa stava succedendo è grave, se l’ha capito e permesso è ancora più grave” accusa. “Non basteranno alcune cartelle dattiloscritte da qualche solerte funzionario a far passare in secondo piano quella che è stata una debacle, ministro chieda aiuto a quest’Aula, a qualcuno che le può dare una mano, non viva con insofferenza la presenza del parlamento. Non scarichi sui suoi uomini, difenda i suoi uomini, a me piace chi non si nasconde dietro 25 pagine dattiloscritte” continua Salvini. “Vi pare normale che ci sia stata una manifestazione di parte e di partito il sabato prima del voto a Roma e lacrimogeni e idranti con le urne aperte a Trieste. Una cosa che neanche in Cile, in Venezuela“.
Un pensiero condiviso anche dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: anche per lei le responsabilità della Lamorgese sono evidenti, sopratutto in relazione all’assalto alla sede della Cgil. Secondo la Meloni quel che avvenne a Roma in occasione della manifestazione contro il Green Pass poi degenerata nell’invasione, da parte di un nutrito gruppo di manifestanti, degli uffici di uno dei più importanti sindacati italiani, era prevedibile ed è addirittura stato agevolato da decisioni prese nel corso della gestione della piazza. Decisioni che, per la segretaria di Fratelli d’Italia, fanno riferimento alla responsabilità della ministra dell’Interno. Nel video, le dichiarazioni di Giorgia Meloni nel merito, durante il comizio conclusivo della campagna elettorale di Enrico Michetti a Roma.