Giovane mamma stroncata dal cancro al seno, ginecologa finisce a processo. La Procura: “Omicidio colposo”

Una giovane mamma di Torino muore per un tumore al seno, la sua ginecologa è ora accusata di omicidio colposo. Per la Procura, infatti, “ha cagionato il decesso” per “diagnosi tardiva”. 

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ginecologa a processo per omicidio colposo – meteoweek.com

Una giovane mamma torinese è morta a causa di un tumore al seno. Una vicenda particolare, la sua, dato che a monte vi sarebbe una diagnosi tardiva, fatto per il quale il pm Giovanni Caspani contesta alla ginecologa “di aver cagionato per colpa il decesso”, dato che a seguito del suo responso la donna avrebbe iniziato la terapia soltanto quando era troppo tardi. I fatti risalgono a un periodo che va dal 2014 al 2018, ma gli sviluppi in merito al processo si stanno muovendo ancora oggi, dopo la denuncia da parte dei famigliari alle autorità.

Ginecologa accusata di omicidio colposo

La donna si sarebbe rivolta alla sua ginecologa nel 2014, durante il periodo d’allattamento del figlio avuto nel 2013, e dopo aver notato la presenza sospetta di un nodulo al seno sinistro. La dottoressa, secondo la Procura, avrebbe diagnosticato una neoplasia senza disporre esami specifici per approfondire il problema, ritenendo quel nodulo “nulla di grave”. Il malessere della giovane mamma, però, continua a farsi più invadente e persistente, anche dopo la fine dell’allattamento. Per questo motivo torna a una visita di controllo il dicembre 2015, durante la quale, però, le viene riscontrata un’area di fibroadenosi.

Come sottolineato dalla Procura nel capo d’imputazione, tuttavia, anche in questo caso la ginecologa “si limita all’esame clinico” e a prescrivere un’ecografia mammaria, “omettendo approfondimenti diagnostici” come la mammografia e l’agoaspirato. E anzi, la ginecologa avrebbe addirittura tranquillizzato la paziente, sostenendo che poteva addirittura una nuova gravidanza.

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Proprio durante la seconda gravidanza, nel luglio 2016, la donna però finisce in ospedale per “cedimento osseo”. Gravissime le sue condizioni, tanto che il personale medico si ritrova costretto a far nascere d’urgenza il bimbo. A seguito di tutti gli accertamenti effettuati dalla struttura, emerge dunque che la neoplasia è al IV stadio, “fase metastatica con multiple localizzazioni linfonodali e ossee”. Una condizione ormai irreversibile, tanto che il 7 dicembre 2018 la donna muore.

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Scatta allora la denuncia da parte dei famigliari della vittima, seguiti dall’avvocato Federico Fontana. Partite le indagini sulla vicenda, per i pm la tardiva diagnosi avrebbe “impedito il tempestivo inizio dei trattamenti sanitari adeguati rispetto alla malattia”.  Alla luce di ciò, la dottoressa viene ora accusata di omicidio colposo. Dal canto suo, il legale della ginecologa spiega che si è “agito correttamente”. “Per questo chiederemo una perizia per accertare il nesso di causa tra gli eventi che si sono succeduti e il decesso della paziente. Noi riteniamo che non ci sia, ma sarà il giudice a decidere”, ha sottolineato l’avvocato Gino Obert.

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