Da giorni i contagi e morti in Gran Bretagna tornano a far preoccupare. Numeri allarmanti, per uno Stato che sembrava essersi mosso prima di tutti ed essere riuscito a far fronte in modo tempestivo ad una strage. Qualcosa però non ha funzionato, sono i numeri a parlare chiaro: oltre 200 vittime al giorno e oltre 40mila contagi giornalieri. Ma secondo l’infettivologo Carmelo Iacobello, dell’ospedale di Catania, in un’intervista ad Adnkronos, era prevedibile.
“Quello che sta succedendo in Inghilterra è una situazione, in qualche modo, attesa”. Ha dichiarato Carmelo Iacobello infettivologo dell’ospedale Cannizzaro di Catania, riguardo al forte aumento di contagi Covid in Gran Bretagna: “Gli inglesi – ha spiegato Iacobello- hanno scommesso, a loro piace scommettere, su una vaccinazione di massa organizzando inizialmente una sola dose ed aspettando troppo tempo per la seconda”.
“Questo – ha puntualizzato Iacobello – associato ad una mancata adesione ai programmi di restrizione che valgono per tutto il mondo, ha prodotto quanto si sta verificando, ovvero, circa cinquantamila casi al giorno con ambulanze che non riescono a ‘sbarellare’, e tutta una serie di conseguenze che impattano sulle istituzioni sanitarie che speriamo di non dovere avere anche in Italia”.
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I contagi in Sicilia: “Catanesi indisciplinati”
Parlando poi dei contagi in Italia che vedono la Sicilia ai ‘primi posti’ in tema di aumento, Iacobello ha voluto evidenziare che “Catania detiene il primato dei contagi in una situazione ‘a fisarmonica’. In alcuni giorni, infatti, il numero dei positivi sembra ridursi moltissimo con percentuali dell’1,2-1,3% e poi magari, il giorno dopo, le percentuali dei positivi rispetto ai tamponi arrivano a raddoppiare”. “Questa situazione – ha concluso l’infettivologo – non ha spiegazione chiara e precisa ma che riporta ad una scarsa adesione ai programmi vaccinali da parte dei catanesi che evidentemente sono tra i più indisciplinati fra i siciliani”.