Il boss, assolto in primo grado, per i magistrati aveva speso 10mila euro per comprare il neonato da una madre rom. Saranno sentiti due collaboratori di giustizia
Una donna rom che vive a Napoli avrebbe chiesto e avuto diecimila euro per comprare un neonato. Secondo quanto rivelati da alcuni collaboratori di giustizia, a pagare quella cifra sarebbe stato C. Rinaldi, boss di Napoli Est, accusato di tre delitti e finito in carcere nel 2019. L’uomo, aiutato da una donna che avrebbe fatto da intermediario nella compravendita, avrebbe poi regalato il bimbo alla moglie di un membro del suo clan.
Un dono per accrescere la propria autorevolezza. Rinaldi ha avuto l’assoluzione in primo grado, nonostante la richiesta di 12 anni di carcere da parte dell’accusa. I suoi difensori, hanno usato la condanna della donna che ha fatto da intermediatrice e dei genitori adottivi del piccolo per provare cge il boss aveva dato quei soldi al suo affiliato e alla moglie, ma non sapeva a cosa fossero destinati.
Leggi anche:—>Milano, sgominata banda che rubava orologi di lusso e iPhone: 4 arresti
Rinaldi, durante il processo di primo gradi, aveva anche ammesso di aver regalato i soldi all’amico e alla moglie. Oggi, al Tribunale di Napoli, è cominciata l’udienza d’Appello, che vede accusato il boss dello stesso reato, ossia alterazione di stato con aggravante di stampo camorristico.
Leggi anche:—>Covid in UK, l’infettivologo: «Situazione attesa, a loro piace scommettere»
La Procura, che ha impugnato la sentenza di assoluzione in primo grado, ha chiesto di ascoltare due collaboratori di giustizia che hanno accusato il boss di aver avuto un ruolo chiave nella compravendita del bambino. Hanno inoltre raccontato che il membro del clan e sua moglie, intendessero chiamare il neonato Ciro, stesso nome del boss.