Nino D’angelo, il racconto della lotta contro la malattia: “Sono stato fermo quattro anni”

Ognuno di noi, nel corso della propria vita, si ritrova a fronteggiare momenti più difficili di altri e, purtroppo, non sempre se ne esce del tutto illesi. In questi casi l’amore, l’appoggio e la vicinanza delle persone a noi care sono la migliore medicina, perché ci aiutano a trovare la forza di rialzarci e continuare a vivere.

I personaggi del mondo dello spettacolo non sono di certo esonerati da questo tipo di avvenimenti: la depressione, infatti, non fa sconti a nessuno, aggredisce indisturbata chiunque stia vivendo un periodo di forte difficoltà. Quando questo accade, non è facile parlarne ed esternare le proprie emozioni, specie di fronte a milioni di telespettatori. Nino D’angelo, tuttavia, con il suo solito sorriso contagioso che da sempre lo contraddistingue, ha deciso di raccontare la propria esperienza in diretta tv, durante la puntata di Domenica In andata in onda domenica 17 ottobre. Scopriamo insieme le parole del cantante.

Quando la depressione bussa alla porta

Spesso commettiamo l’errore di pensare che vip e personaggi famosi siano esenti da ogni tipo di problema e di difficoltà. Dietro i loro sorrisi, le loro canzoni e le loro apparizioni tv, tuttavia, spesso si nascondono dolori invisibili come, ad esempio, la perdita dei propri genitori. Per Nino D’Angelo, infatti, la sua battaglia contro la depressione è iniziata proprio dopo la morte della sua mamma e del suo papà, ai quali Nino è sempre stato fortemente legato. Ecco come il cantante partenopeo ha definito la malattia durante l’intervista con Mara Venier a Domenica In: “La depressione non ti fa ridere, non ti fa sognare. Si diventa una nullità. È inspiegabile se uno non tocca con mano”.

Sul suo profilo Instagram ufficiale, Nino ha pubblicato un estratto della chiacchierata con Mara durante la quale, inoltre, ha rivelato: “Sì, ho conosciuto la depressione, sono stato fermo quattro anni. Non avevo più voglia di fare niente”.

Ad oggi, grazie all’affetto di sua moglie Annamaria e di Antonio e Vincenzo, i suoi figli, Nino D’Angelo è tornato a sorridere, a cantare e a condividere con il pubblico la propria esperienza contro quel brutto mostro chiamato depressione.

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Il caschetto che tutti conoscono

Nino D’Angelo a Napoli è una vera e propria istituzione. Il cantante, oggi sessantaquattrenne, è l’esempio di quanto la volontà e la determinazione siano essenziali per dare una svolta alla propria vita. Nino è cresciuto a Casoria, è il primo di sei figli e proviene da un’umile famiglia: suo papà, Antonio, faceva l’operaio, mentre mamma Emilia era una casalinga.

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Dopo aver lasciato la scuola molto presto, Nino iniziò a lavorare come commesso in un negozio di scarpe, ma approfittava del suo tempo libero per provare a far conoscere la sua voce e la sua musica. Nel 1976, finalmente, grazie anche all’aiuto economico della famiglia che, nonostante le difficoltà, lo ha sempre sostenuto, il giovane ragazzo con il caschetto biondo è riuscito a pubblicare il suo primo 45 giri. Da quel momento è iniziata la longeva e fortunata carriera di Nino D’angelo.

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