Roma: scritte sul comitato di Michetti: “Fascista, ricordati piazzale Loreto”

Imbrattato il comitato del candidato del Centrodestra a Roma a pochi giorni dal ballottaggio. La solidarietà di alleati e avversari

A soli due giorni dal voto del ballottaggio che sceglierà il prossimo sindaco di Roma, avviene una grave intimidazione ai danni del candidato del centrodestra Enrico Michetti. Durante la notte è stato imbrattato il suo comitato elettorale a Piazza Navigatori, nella zona di via Cristoforo Colombo: “Fascista” e “Ricordati piazzale Loreto” sono le scritte apparse sulla sede, insieme a queste anche il disegno della stella a cinque punte delle Brigate Rosse.

E’ stato profanato il mio comitato. Hanno scritto fascista accanto a ‘Michetti sindaco’. Non sono fascista. Ho avuto una sola tessera: quella della Democrazia Cristiana. Sono entrato in oratorio con l’Azione cattolica e sono sempre stato guidato da ideali degasperiani. Sono sconcertato che si arrivi a livelli così bassi per ‘uccidere una persona‘” dice Michetti durante confronto con il dem Roberto Gualtieri al TgR.

La solidarietà di Roberto Gualtieri non è tardiva: “E’ una cosa deprecabile, bisogna sempre rispettare le persone, io lo ho fatto. C’è una leale competizione con lo sfidante – risponde il dem -. Ho criticato che la coalizione di Michetti si sia allargata molto destra, ospitando candidati di CasaPound. Michetti ha tutta la mia solidarietà“.

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E’ gravissimo quanto sta accadendo in Italia, dove è sempre più evidente che il clima di odio, fomentato da una quanto mai verosimile strategia della tensione – afferma Francesco Lollobrigida, capogruppo FdI alla Camera – sta portando agli stessi effetti che suscitò negli anni Settanta. Ci aspettiamo una immediata presa di distanza da parte di tutte le forze politiche e democratiche che hanno assunto posizione rispetto ad analoghi eventi“, conclude.

Per Emanuele Fiano, presidente del Gruppo Pd alla Camera “le scritte apparse questa notte fuori dal comitato del candidato Michetti ‘Michetti Sindaco fascista’ sono da condannare senza se e senza ma, come ha già fatto il nostro candidato Gualtieri, perché totalmente estranee alla nostra cultura politica. Noi siamo quelli che combattono da sempre ogni forma di accento violento o insultante nella politica, qualunque sia il colore politico del nostro avversario o quello di chi sceglie nella politica una dimensione che non sia quella del confronto democratico. Ognuno di noi isoli chi vorrebbe far salire la tensione in questo Paese“.

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Attacca il coordinatore romano della Lega, Alfredo Becchetti: “Ora la sinistra, il Pd di Letta, le anime belle pronte a dare patenti di democrazia facciano ammenda in sede pubblica. Non si fanno distingui sulle violenze. Esistono le violenze. Non si fanno distinguo sulle prevaricazioni. Esistono le prevaricazioni. Operare censure ideologiche, buone solo per cercare consenso elettorale ad orologeria – spiega – producono questi mostri che si esprimono nelle stelle delle Brigate Rosse scritte sul comitato di Enrico Michetti, un uomo libero, che si è definito lontano anni luce da fascismi e neofascismi. Adesso il Pd dimostri di essere davvero un partito democratico, e prenda una posizione di condanna. Altrimenti diventa lecito pensare che sia un partito cieco, che vede gli estremismi solo dove fa comodo“.

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