Il green pass sta producendo come unica conseguenza quella di portare le persone a spendere tantissimi soldi in tamponi. Non era questo lo scopo e per questo secondo Bassetti, si tratta di una misura che va rivista dal governo
Uno strumento che per com’è stato concepito, sta semplicemente portando le persone a fare più tamponi senza convincerli realmente ad aderire alla campagna vaccinale. Questa l’opinione che il virologo Matteo Bassetti ha espresso nel corso di un’intervista rilasciata alla trasmissione radiofonica “I Lunatici”, in onda su Rai Radio2. Il medico ha poi spiegato che a queste condizioni, anche lui ha smesso di essere favorevole al passaporto vaccinale introdotto dal governo che da domani diventerà obbligatorio anche per i luoghi di lavoro.
Green Pass, Bassetti: “ Così si equipara tampone a vaccinazione”
Una scelta che ha scatenato una forte protesta in tutta Italia, con i lavoratori portuali di Trieste che minacciano da giorni scioperi collettivi se l’esecutivo non fa un passo indietro sul tema. Il problema secondo Bassetti, è che la strategia del governo a riguardo non è chiara: “Bisogna decidere che cosa si deve fare con i luoghi di lavoro. O al lavoro va solamente chi è vaccinato, oppure facciamo il Green Pass alla francese, dove nei luoghi di aggregazione c’è obbligo di Green Pass, ma rilasciato unicamente con la vaccinazione o con i tamponi ma solo se non puoi fare la vaccinazione. Non puoi equiparare tampone e vaccinazione”.
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Il virologo si è però dichiarato contrario alla possibilità di allungare la durata normativa dei tamponi a 72 ore. Una scelta a suo parere priva di senso, e che testimonia soltanto come il nostro paese sia arrivato totalmente impreparato all’introduzione del passaporto vaccinale nei luoghi di lavoro.