Ospite della canonica arrestato per tentato omicidio a Fidenza. Ha sfregiato al volto con una lama don Mario Fontanelli.
Si è dovuto riparare nel suo appartamento per sfuggire all’aggressione di un ospite della canonica, un cinquantasettenne milanese che aveva accolto qualche mese fa nelle stanze a disposizione dei bisognosi. Poi dalla propria camera è riuscito a chiamare in suo aiuto i carabinieri. Appena chiusa la comunicazione con il 112, però, il parroco di Santa Maria Annunziata a Fidenza, don Mario Fontanelli, ha visto la porta che lo riparava crollare a terra, abbattuta dai calci dello scalmanato che ha più volte tentato di pugnalarlo con un coltello a serramanico lungo oltre 20 centimetri.
L’anziano sacerdote ha provato a difendersi parando i colpi, ma è stato ripetutamente ferito alle mani tese nel tentativo di fuggire. Uno dei fendenti lo ha colpito in pieno volto, procurandogli una ferita molto profonda. Don Fontanelli è riuscito a disarmare l’aggressore con una spallata e si è riparato in bagno, dove ha cercato al contempo di medicarsi per arginare la copiosa fuoriuscita di sangue. Ha poi guadagnato le scale ed è sceso al piano di sotto per raggiungere la strada e chiamare aiuto.
Lo hanno soccorso i carabinieri di Fidenza che hanno immediatamente offerto riparo al parroco e, intuendo quanto era appena accaduto, hanno immobilizzato e ammanettato l’uomo che ancora minaccioso seguiva il sacerdote, a pochi metri di distanza. Don Mario è stato dunque trasportato in ospedale dove ha informato dell’accaduto gli investigatori intervenuti. Il sacerdote fatica a comprendere il motivo dell’aggressione: si era solo limitato, ha spiegato ai militari, a rimproverare l’uomo perché ascoltava musica a un volume troppo alto dopo le ore 23. A quel punto l’uomo, probabilmente alterato dall’alcol, ed è andato su tutte le furie.
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La prognosi finale è stata severa, e don Mario verrà nuovamente valutato dai medici nei prossimi giorni. L’aggressione è costata cara anche al 57enne, V. E. le iniziali, rinchiuso nel carcere di Parma con accuse molto pesanti: tentato omicidio, lesioni gravissime e sfregio permanente del viso, una delle nuove figure di reato introdotte dalla legislazione relativa al cosiddetto Codice Rosso.
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“Una storia orrenda che non è sfociata in tragedia solo grazie alla tempestività dei carabinieri della compagnia di Fidenza al comando del maggiore Vito Franchini. Ai quali va tutto il mio ringraziamento e quello della Comunità fidentina”, ha commentato il sindaco di Fidenza Andrea Massari.
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