Secondo l’analisi di Coldiretti, sono in 100mila i lavoratori nei campi ancora senza Green Pass. Il presidente Prandini: “A rischio raccolta e vendemmia, urgente semplificare e facilitare assunzioni”.
Obbligo di Green Pass scatta anche in agricoltura. La misura riguarda ben 400mila lavoratori, ma secondo una analisi della Coldiretti il 25% dei lavoratori agricoli italiani e stranieri non sarebbero ancora vaccinati. Si tratta, in totale, di circa 100mila persone, un numero importante, il cui allontanamento dal lavoro metterebbe a rischio le forniture alimentari del Paese. In un momento in cui nelle campagne si è in piena attività di raccolta frutta e olive, e di vendemmia, afferma ancora Coldiretti, diventa perciò importante sostenere l’accelerazione della campagna vaccinale, così da salvaguardare al contempo la salute di tutti i cittadini e la ripresa economica del Paese.
Con la firma del presidente del Consiglio Draghi al Dpcm, contenente le linee guida per i controlli e le verifiche sul posto di lavoro, l’obbligo di Green Pass scatta anche nei campi. Ma la Coldiretti avverte: “Per non lasciare marcire le produzioni sugli alberi è importante intervenire per facilitare l’accesso al lavoro di quanti sono in regola”. L’attività agricola, del resto, è legata ai cicli stagionali delle coltivazioni e non può essere fermata. ”In primo luogo la semplificazione e la velocizzazione delle operazioni di controllo aiuta le aziende agricole che essendo all’aperto non possono contare sui tornelli per la verifica all’ingresso dei lavoratori e in questo contesto è importante rendere disponibili alle aziende celermente i dati di chi è in regola con il Green Pass”, spiega infatti il presidente Ettore Prandini.
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“Per garantire l’adeguata copertura degli organici necessari a salvare i raccolti – continua Prandini – è urgente però introdurre strumenti flessibili, concordati con i sindacati, che consentano a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi ma c’è la necessità di prorogare i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia e di pubblicare il decreto flussi 2021”.
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“Una esigenza per salvare il reddito delle imprese ma anche continuare a garantire gli approvvigionamenti alimentari alla popolazione in un momento in cui con la pandemia si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e rincari dei prezzi che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione”, ha infine concluso la Coldiretti nella sua nota ufficiale.
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