Anche se misero, apri il cuore, dice Gesù! Il tipico ipocrita invece è chi, consapevole delle proprie meschinità, non fa niente per rimediare ad esse, piuttosto le copre e finge.
Se consideri le colpe, o Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Con te è il perdono, Dio d’Israele. (Sal 129,3-4)
Gli uomini, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 1,16-25
Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà».
Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute.
Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
Parola di Dio.
R. I cieli narrano la gloria di Dio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R.
Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,37-41
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Parola del Signore.
“Date in elemosina quello che c’è dentro”, ossia: non abbiate paura delle vostre miserie! Non abbiate paura di far vedere e donare agli altri quel poco che avete di buono nel cuore. Anche se misero, anche se meschino, aprite il cuore! Forse è questo che Gesù vuole dirci e vuole dire a quel fariseo che, consapevole delle proprie magagne, cerca in tutti i modi di mascherarle.
Il tipico ipocrita è chi è consapevole delle proprie meschinità ma non fa niente per rimediare ad esse, piuttosto le copre e si diverte a individuare quelle degli altri, quasi vantandosi di aver nascosto le sue meglio di tutti. L’ipocrita non crede nel bene e pensa che sia solo una finzione, un savoir-faire, una congettura fatta appunto di ipocriti convenevoli. Crede quindi di essere superiore agli altri nella misura in cui più degli altri occulta i suoi difetti.
Il commento al Vangelo di ieri:
A volte, invece, per vanagloria, capita di vergognarsi di sé stessi e dei propri peccati per pudore e paura di essere giudicati e feriti. Riconoscerci in questi profili però, non deve scandalizzarci più di tanto, perché può farci progredire nella grazia: dobbiamo imparare a apparire per quello che siamo, e non “pulire” esternamente il nostro “involucro” mettendo maschere di ogni tipo e coltivando ogni esteriorità.
È infatti molto più coraggioso e dignitoso apparire per quello che si è, senza paura, perché non è agli uomini che dobbiamo piacere, ma a Dio. E Dio ama la verità, quella verità che ci libera dal dover apparire, dando invece “in elemosina” quello che siamo.
Non ci dice, con questo, di assecondare ogni nostro modo di essere sbagliato, di essere noi stessi a 360° in tutto e per tutto seguendo i nostri egoismi, ma di non cercare di apparire migliori di quello che siamo. Se ci “confesseremo” agli altri nella verità di ciò che siamo, vivremo meglio, e tutto sarà puro per noi: puro sarà il nostro cuore e non più falso, veritieri saranno i rapporti che intessiamo.
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