Al momento sono due le mozioni in campo (di Pd e Iv-Psi) per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova a seguito dell’assalto alla sede della Cgil durante le proteste No Green Pass: in merito alla faccenda, dopo qualche dichiarazione ambigua, ora FdI fa sapere di essere favorevole a una mozione che sciolga tutte le forze eversive, compresa Forza Nuova. Per questo tutto il centrodestra sta lavorando a una propria mozione. Il punto della situazione.
“Non conosco la matrice” degli attacchi alla sede della Cgil, aveva detto Giorgia Meloni a Madrid, a margine di un evento organizzato dal partito ultra-nazionalista Vox: ebbene, le ultime indagini e arresti stanno rivelando una matrice abbastanza chiara dietro l’organizzazione degli atti più eversivi della manifestazione, il fascismo. Per questo il centrodestra tutto, compresa Giorgia Meloni, è stato più volte chiamato a ribadire ufficialmente la distanza da qualsiasi tipo di nostalgia fascista eversiva. I leader di centrodestra se la sono cavata in vari modi: alla fine Matteo Salvini ha dichiarato di essere antifascista ma anche anticomunista e antiestremista, salvo poi ribadire che la Lega non parteciperà alla piazza antifascista organizzata per il 16 ottobre; Silvio Berlusconi ha preso parte alla chiamata con gli altri due leader, dalla quale il centrodestra ha iniziato a chiedere – unitamente – la condanna di qualsiasi tipo di estremismo; Giorgia Meloni ha ribadito che Fratelli d’Italia non accetta nostalgie fasciste, salvo poi definire “squadrismo” e non “fascismo” quanto avvenuto a Roma.
Giunti a questo punto, i nodi potrebbero venire ufficialmente al pettine in due occasioni fondamentali. La prima è la manifestazione del 16 ottobre, alla quale con ogni probabilità parteciperanno solo i partiti di centrosinistra, nonostante gli appelli del segretario del Pd Enrico Letta per evitare di rendere la lotta al fascismo una lotta tra destra e sinistra. La seconda occasione riguarda il voto alle mozioni di Pd e Iv-Psi per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova dopo l’assalto alla sede della Cgil e gli scontri avvenuti durante le proteste No Green Pass a Roma (che hanno dato vita all’arresto del leader nazionale Roberto Fiore e di quello romano Castellino).
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Fratelli d’Italia allontana la macchia nera
In merito a questo secondo punto, stando a quanto emerso da un confronto telefonico tra Salvini, Berlusconi e Meloni, il centrodestra sarebbe pronto a condannare le violenze di Forza Nuova ma a patto che si voti una mozione per chiedere interventi contro tutte le realtà eversive. Stando alle ultime dichiarazioni dei dirigenti di partito, sarebbe d’accordo anche Fratelli d’Italia, che si dice pronto a votare per lo scioglimento anche di Forza Nuova. “C’è una mozione, noi siamo favorevoli, ma penso che la magistratura abbia tutti gli strumenti per stabilire se una formazione dovrebbe essere sciolta o no. Forse dovrebbe intervenire la magistratura. Noi non abbiamo intenzione di difendere Forza Nuova, ma dobbiamo porci il problema se debba essere il Parlamento a decidere se una forza politica vada sciolta. Non è compito del Parlamento ma della magistratura“, dice Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, a Radio 24.
FdI e la mozione per lo scioglimento anche di Forza Nuova
Insomma, seppur tra mille distinguo, il partito sembra disponibile allo scioglimento: “Abbiamo già detto che voteremo” la mozione. Anche se risulta ancora difficile comprendere quale mozione il centrodestra avrà intenzione di appoggiare, visto che a stretto giro è arrivata la precisazione: “C’è una mozione del centrodestra alla quale stiamo lavorando, e che sosterremo, che prevede lo scioglimento di tutte le formazioni eversive che usano violenza, comunque siano collocate politicamente“. Poi ancora, la specifica: “Il voto favorevole di FdI cui mi riferivo in un’intervista radiofonica è sulla mozione unitaria proposta dal centrodestra che, partendo dall’assalto alla sede della Cgil, chiede la condanna di ogni forma di totalitarismo e auspica lo scioglimento di tutte le formazioni eversive che utilizzano la violenza come strumento di lotta politica. Quindi non riguarda Forza Nuova, ma tutti i soggetti che utilizzano i suoi stessi metodi“, dice successivamente Rampelli. In un’intervista all’Huffpost, infine, Rampelli specifica che il centrodestra non voterà la mozione del Pd perché incompleta. Alla domanda: “Nel contesto di cui abbiamo parlato finora, riesce a dire che è favorevole a sciogliere Forza Nuova?”, risponde addirittura: “No. Quando c’è un provvedimento ad hoc significa che qualcosa non funziona. Alla democrazia si richiede terzietà e neutralità. Forza nuova si sciolga insieme alle altre formazioni che usano i suoi stessi mezzi”.
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In un’intervista al Corriere della Sera di oggi, fa eco anche il sindaco di Calalzo, senatore, coordinatore di FdI in Veneto Luca De Carlo, che ad ogni modo continua a chiamare “delinquenti” e non “fascisti” i protagonisti dell’assalto alla Cgil: “Da Meloni in giù, tutti i dirigenti del partito hanno avuto parole inequivocabili: sono imbecilli e delinquenti, che danneggiano noi quanto la Cgil“. A proposito della lobby nera in FdI ormai resa di dominio pubblico dall’inchiesta di Fanpage, De Carlo ribadisce: FdI si impegna a far fuori i protagonisti di imbarazzanti “episodi di folclore e nostalgismo” (evitando di nuovo di nominare la parola “fascisti”). Ad ogni modo, ribadisce a proposito della mozione: “Il governo ha tutti gli strumenti necessari per sciogliere un partito che si macchia di determinati reati. Rilevo che i governi di sinistra finora non l’hanno mai fatto“. Insomma, Fratelli d’Italia si trova ora nella scomoda posizione di dover condannare senza rinnegare completamente una base che, dimostrano le inchieste di Fanpage, spesso non disdegna certe connotazioni politiche. Per questo ora il centrodestra cerca di spostare l’attenzione sulla condanna di qualsiasi tipo di violenza ed estremismo.
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Le accuse e le strategie
All’interno di questo quadro, gli occhi sono puntati anche e soprattutto su Fratelli d’Italia, partito definito da molti commentatori di ispirazione post-fascista, anche se sarebbe più corretto sostenere che sia una sorta di erede di Alleanza Nazionale. A chiedere una parola netta a riguardo è stato anche il vicesegretario Pd Provenzano, che su Twitter ha commentato duramente: “Ieri Meloni aveva un’occasione: tagliare i ponti con il mondo vicino al neofascismo, anche in FdI. Ma non l’ha fatto. Il luogo scelto (il palco neofranchista di Vox) e le parole usate sulla matrice perpetuano l’ambiguità che la pone fuori dall’arco democratico e repubblicano“. Poi ancora: “Significa semplicemente che in questo modo FdI che si sta sottraendo all’unità delle forze democratiche e repubblicane contro i neofascisti che attaccano lo Stato. Un evidente passo indietro rispetto a Fiuggi. Tutto qui“. A rispondere alle accuse è stata la stessa Giorgia Meloni, che su Facebook ha scritto: “Spero che Letta prenda subito le distanze da queste gravissime affermazioni che rivelano la vera intenzione della sinistra: fare fuori Fratelli d’Italia. O forse i toni da regime totalitario usati dal suo vice rappresentano la linea del Pd? Aspettiamo risposte“. Insomma, anche al di fuori delle piazze la situazione sembra lontana dall’acquietarsi, e di fronte a questo quadro il centrodestra sembra intento a perseguire una triplice strategia: respingere a parole qualsiasi implicazione con l’ideologia fascista, accusando la sinistra di voler indebolire la destra italiana con accuse pretestuose; trasformare l’attacco diretto su Forza Nuova in un attacco rivolto a tutti gli estremismi; sminuire la connotazione politica dei facinorosi di Roma, definendoli come semplici “delinquenti”. Ebbene, si tratta di tre manovre che – vien da sé – non possono stare insieme. E con ogni probabilità una prima resa dei conti ci sarà quando le mozioni raggiungeranno i tavoli della politica.