Una hacker russa è stata arrestata a Genova, dove era residente da anni, con le accuse di frode informatica, ricettazione e riciclaggio. La quarantenne aveva una doppia vita: all’apparenza comune mamma, di fatto ingegnere informatico dedita al crimine. Gli illeciti venivano messi in atto in alleanza con una complessa organizzazione transnazionale. La Polizia Postale, a seguito delle numerose denunce, è riuscita a risalire alla colpevole.
Per tutti, all’apparenza, era una semplice madre di famiglia ben integrata nella comunità, ma in realtà era una hacker capace di truffare innumerevoli persone. Una donna di nazionalità russa è stata arrestata in provincia di Genova, dove da anni era residente, con le accuse di frode, ricettazione e riciclaggio. La Polizia Postale è riuscita, attraverso una lunga indagine, a scoprire che la quarantenne apparteneva ad una complessa organizzazione transnazionale dedita ai crimini informatici.
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L’ingegnere informatico, nel dettaglio, acquistava sui portali di e-commerce degli oggetti utilizzando fondi, carte di credito e conti bancari che aveva sottratto ad ignari malcapitati. Al momento del ritiro si presentava in sede con documenti falsi oppure incaricava terzi di andare, pagandoli. La merce illecitamente ottenuta – per lo più smartphone ed altri dispositivi elettronici di ultima generazione – veniva successivamente rimessa in vendita attraverso i medesimi portali di e-commerce oppure spedita in Russia, dove si trovavano gli altri membri dell’organizzazione dedita ai crimini informatici.
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Gli ingenti proventi erano alla base del riciclaggio, che avveniva tramite acquisti di criptovalute presso diversi exchange internazionali. La Polizia Postale, a fronte delle numerose denunce, è riuscita tuttavia a risalire alla hacker russa e ad arrestarla. Il gip del Tribunale di Genova ha disposto nelle scorse ore una misura cautelare di fermo nei suoi confronti. Nel corso della perquisizione dell’abitazione della quarantenne sono stati ritrovati e sequestrati, oltre agli oggetti rubati, alcuni Pos e carte di credito attivate appositamente per la truffa.