Palermo, prenota un ecodoppler, le fissano l’esame a Lampedusa: chieda il rimborso

Palermo, una donna ha prenotato un ecodoppler ma le hanno fissato l’esame a Lampedusa. Le suggeriscono di chiedere il rimborso dei biglietti aerei.

Una donna di 33 anni di Monreale si è recata col marito al Cup (Centro prenotazione unica) dell’ospedale Civico di Palermo per prenotare un ecodoppler venoso e arterioso da fare alle gambe. Al centro unico le è stato dato il foglio della prenotazione con un’amara sorpresa: l’esame le è stato fissato il prossimo venerdì alle 14.30 al poliambulatorio dell’isola di Lampedusa, in via Grecale.

Prenota esame a Palermo, le fissano l’appuntamento a Lampedusa

Non ci sono posti disponibili nelle strutture palermitane e così la donna secondo il Cup, dovrebbe prendere l’aereo a proprie spese e, con un’ora di volo, raggiungere l’isola delle Pelagie per eseguire l’ecodoppler. La 33enne di Monreale ha deciso di sporgere denuncia: «Per le spese di viaggio l’operatore mi ha detto di rivolgermi all’assessorato».

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Il costo dell’ecodoppler, biglietti aerei a parte, è di 41 euro e 30 centesimi. «Non c’è stato verso di fare comprendere all’operatore che era impossibile per noi raggiungere Lampedusa. Alla mia domanda a chi dovevo rivolgermi per il costo dei biglietti mi è stato risposto di rivolgermi all’assessorato regionale alla Salute», ha raccontato la donna.

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Secondo la direzione dell’ospedale «il sistema di prenotazione Sanità Sicilia consente al Cup dell’Arnas Civico, solo per alcune prestazioni di agire in circolarità, cioè in comunione di agende specifiche con gli altri Cup. All’utente è stata offerta nella prima data libera l’ambulatorio che il sistema offriva. La procedura rende necessario l’assenso istantaneo da parte dell’utente, pena la mancata registrazione della prenotazione. Sembrerebbe che lo stesso abbia già pagato il ticket». L’ospedale ha in seguito fatto sapere alla donna che l’esame le verrà fatto il 20 ottobre all’Asp centro di Palermo.

La vicenda ha scatenato reazioni sui social, soprattutto perché la soluzione al caso della signora è stata trovata solo dopo che la vicenda è stata portata all’attenzione dei media. «Non è una novità che la sanità a Palermo non funzioni più. Ora con la scusa del Covid. Ma già è così da alcuni anni. Io rinuncio a fare accertamenti e mi tengo i problemi finché ce la faccio. E non è chiaro perché siamo ridotti così», scrive Enza. Sullo stesso sito Salvatore denuncia: «Anche a me per un elettrocardiogramma volevano mandarmi a Lampedusa».

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