Repubblica Ceca, al via le elezioni legislative: quello del premier è il partito favorito. Andrej Babis, che confida in altri quattro anni di carica, è chiamato a difendersi da due accuse. Nel frattempo, preoccupano le condizioni del presidente Zeman.
Si tengono oggi e domani le elezioni legislative nella Repubblica Ceca. Sono più di otto milioni gli elettori sono chiamati a votare, con il miliardario diventato politico, Andrej Babis, che confida in altri quattro anni di carica. E non a caso, proprio il suo partito populista ANO (Sì), risulta favorito nei sondaggi elettorali – nonostante Babis, che comunque respinge ogni accusa, sia finito nei “Pandora Papers”. Lo scontro lo vede prevalere dunque sull’opposizione, che per l’occasione ha formato due alleanze elettorali, quella conservatrice di Spolu (Insieme) e quella tra il Pirate Party e il Mayors’ Party.
Andrej Babis è ancora il favorito
Nel frattempo, aumentano le preoccupazioni per lo stato di salute del capo di stato Milos Zeman, ex comunista filorusso e filocinese di 77 anni, rieletto per il secondo mandato consecutivo nel 2018. Zeman dovrebbe votare nella sua residenza nel castello di Lany vicino a Praga, dopo essere stato dimesso dall’ospedale due settimane fa. Attuale primo ministro del Paese, invece, è Andrej Babis presiede un governo di minoranza con il tacito sostegno del Partito comunista di Boemia e Moravia per la maggioranza parlamentare.
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Con il suo nome finito sui “Pandora Papers“, il 67enne è stato accusato di frode sui sussidi dell’Ue dopo aver presumibilmente portato la sua azienda fuori da Agrofert, per renderla ammissibile a un sussidio europeo. L’Ue non vede completamente di buon occhio il suo duplice ruolo di politico e imprenditore, e ora deve anche affrontare le accuse di aver prestato servizio come agente segreto della polizia comunista negli anni ’80.
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A Basis è toccato anche il compito di guidare la Repubblica Ceca durante la pandemia di Covid-19. Un periodo che ha messo a dura prova il Paese, con un bilancio di morti e infezioni che sarebbe aumentato (spiegano dall’interno dei confini) a causa della negligenza da parte del governo – che in particolare non voleva compromettere le elezioni regionali dello scorso autunno. Il lockdown imposto dal Covid-19, comunque, ha colpito duramente l’economia ceca, fortemente dipendente dalla produzione di automobili e dalle esportazioni verso l’eurozona. E sebbene neò secondo trimestre di quest’anno l’economia ceca sia cresciuta dell’8,1% su base annua, i programmi di sostegno imposti dall’emergenza sanitaria e le misure populiste adottate dal governo Babis in vista delle elezioni, hanno lasciato un pesante buco nelle casse dello stato ceco.