Dobbiamo attribuire a Dio ciò che gli spetta, donandogli tutti noi stessi: così saremo suoi, Dio abiterà in noi e il male non potrà vincere.
Tutte le cose sono in tuo potere
e nessuno può opporsi alla tua volontà.
Tu hai fatto il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento:
tu sei il Signore di tutte le cose. (Cf. Est 4,17b-c)
Il giorno del Signore, giorno di tenebra e di caligine.
Dal libro del profeta Gioèle
Gl 1,13-15; 2,1-2
Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti,
urlate, ministri dell’altare,
venite, vegliate vestiti di sacco,
ministri del mio Dio,
perché priva d’offerta e libagione
è la casa del vostro Dio.
Proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra,
radunate gli anziani
e tutti gli abitanti della regione
nella casa del Signore, vostro Dio,
e gridate al Signore:
«Ahimè, quel giorno!
È infatti vicino il giorno del Signore
e viene come una devastazione dall’Onnipotente».
Suonate il corno in Sion
e date l’allarme sul mio santo monte!
Tremino tutti gli abitanti della regione
perché viene il giorno del Signore,
perché è vicino,
giorno di tenebra e di oscurità,
giorno di nube e di caligine.
Come l’aurora,
un popolo grande e forte
si spande sui monti:
come questo non ce n’è stato mai
e non ce ne sarà dopo,
per gli anni futuri, di età in età.
Parola di Dio.
R. Il Signore governerà il mondo con giustizia.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
annuncerò tutte le tue meraviglie.
Gioirò ed esulterò in te,
canterò inni al tuo nome, o Altissimo. R.
Hai minacciato le nazioni, hai sterminato il malvagio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
Sono sprofondate le genti nella fossa che hanno scavato,
nella rete che hanno nascosto si è impigliato il loro piede. R.
Ma il Signore siede in eterno,
stabilisce il suo trono per il giudizio:
governerà il mondo con giustizia,
giudicherà i popoli con rettitudine. R.
Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,15-26
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
Parola del Signore.
Nel Vangelo di oggi, Gesù ci spiega qualcosa in più della sua lotta contro il maligno. Questa lotta si faceva palese al tempo quando Gesù faceva uscire lo spirito del male dagli indemoniati. Il diavolo è paragonato ad un uomo forte “bene armato che fa la guardia al suo palazzo”. Ma Gesù, che è più forte di lui, “con il dito di Dio”, cioè con lo Spirito Santo, gli toglie il bottino, le anime che si era accaparrato.
Questo è il segno che il regno di Dio è venuto sulla terra e che il regno del maligno è terminato: Gesù ha potere su ogni male, persino sul principe delle tenebre.
Chi in questa lotta, vinta da Dio già in partenza, non è con Gesù, è contro di lui. I farisei infatti sono disposti a negare l’operato di Gesù e la sua palese provenienza dal Padre, piuttosto che ammettere che il Regno di Dio si era avvicinato loro con la sua giustizia. Anzi, loro l’avevano probabilmente intuita, ma questa giustizia smascherava a tal punto la loro cattiveria, da avere Gesù in odio.
Il commento al Vangelo di ieri:
Per quegli uomini ingiusti, era facile attribuire il male persino al Figlio di Dio. Essere con Gesù significa infatti saper a volte accettare il suo rimprovero, sapersi riconoscere peccatori, accettare la signoria di Dio nella nostra vita, cioè che il bene e l’amore vincono su tutto. È importante riconoscere che il bene sia più potente del male, altrimenti con cosa lo si scaccerà? E noi, crediamo che Dio abbia potere su tutto? Riconosciamo in Lui il bene assoluto o pensiamo che Dio non sia poi così buono? Siamo esseri che possono distinguere il bene dal male: proprio per questo dobbiamo saper attribuire a Dio ciò che gli spetta, donandogli tutti noi stessi: così saremo suoi, Dio abiterà in noi e il male non potrà averla vinta su di noi.
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