Adesione dei Balcani occidentali all’UE: l’Europa si “allarga”?

“L’UE non è completa senza i Balcani occidentali”. La Commissione europea, afferma Ursula von der Leyen compirà ogni sforzo per portare avanti il processo di allargamento. L’adesione dei Balcani occidentali  nell’UE comporta, però, la necessità di affrontare il tema del piano di investimenti per quell’area.

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I 27 leader dell’UE hanno promesso la futura adesione ai loro sei vicini balcanici oggi, riaffermando una promessa fatta la prima volta 18 anni fa. Serbia, Kosovo, Albania, Montenegro, Macedonia del Nord o Bosnia ed Erzegovina sono i paesi a cui Bruxelles sta pensando per l’allargamento. Nonostante le intenzioni positive, però, i leader hanno messo da parte le richieste di un obiettivo per il 2030. Nessuno vuole il contraccolpo (né vuole esserne responsabile nella politica nazionale) di eventuali nuovi flussi migratori. I paesi del nord come la Danimarca, la Francia e i Paesi Bassi temono una ripetizione dell’adesione affrettata di Romania e Bulgaria nel 2007.

In Francia, questa è una preoccupazione particolare per il presidente Macron che cerca di essere eletto l’anno prossimo. Le elezioni francesi giocano un ruolo molto importante, naturalmente, e si può capire che il presidente Macron non voglia che nulla possa pregiudicarle. Macron, prima che all’UE, pensa al suo successivo mandato.

Il “processo di allargamento” non risulta bloccato solo per i criteri di democrazia e giustizia imposti da Bruxelles o dalla paura dell’immigrazione. I leader politici serbi, infatti, sono ancora riluttanti a riconoscere l‘indipendenza del Kosovo del 2008, creando non poche tensioni. La Bulgaria, invece, è contraria all’adesione della Macedonia del Nord a causa di una disputa linguistica e culturale sulla storia comune.

Grandi investimenti ma colloqui in stallo

L’UE è di gran lunga il più grande investitore straniero e partner commerciale dei sei paesi che sono emersi dalla dissoluzione della Jugoslavia. La Cina, ad esempio, rappresenta solo l’8% circa del commercio internazionale dei Balcani, secondo la Banca Mondiale, rispetto a quasi il 70% con l’UE. Ci si aspetta, di conseguenza, anche una maggiore partecipazione e influenza politica nell’area. Mentre i colloqui di adesione sono in stallo, altre nazioni come la Cina e la Russia sono state veloci nel fornire investimenti nell’area. Ciò per esercitare influenza e riempire il vuoto geopolitico lascito dall’UE.

Adesione dei Balcani, l’Europa non vuole fissare una data

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L’incontro è seguito ad una cena martedì al castello di Brdo, vicino Lubiana, che si è concentrata sulla strategia dell’UE verso Cina, Afghanistan e USA. “Questo è il nostro cortile di casa”, ha detto il primo ministro lettone Krisjanis Karins ai giornalisti, opinione condivisa anche dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz.

“Se l’UE non offre una vera prospettiva, dobbiamo essere consapevoli che altre superpotenze – Cina, Russia o Turchia – giocheranno un ruolo più grande lì. La regione appartiene geograficamente all’Europa e ha bisogno di una prospettiva europea“, ha detto Kurz. Il tentativo della presidenza di turno dell’UE, la Slovenia, di fare del 2030 una data obiettivo per l’adesione dei sei paesi non ha avuto successo. Il blocco non è riuscito a mantenere le promesse che sono tangibili per i cittadini, come l’esenzione dal visto per il Kosovo.

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“È stata una grande ingiustizia, una mancanza di equità verso i cittadini del nostro paese”, ha detto il primo ministro del Kosovo Albin Kurti. Al suo arrivo al vertice, infatti, ha fatto notare che cinque stati dell’UE non hanno ancora riconosciuto l’indipendenza del Kosovo. Questo è in gran parte dovuto alla paura di incoraggiare i movimenti separatisti in patria, come in Catalogna, in Spagna. Secondo l’ex ministro degli Esteri croato, Vesna Pusic, le recenti esplosioni tra Kosovo e Serbia hanno le loro radici nella negligenza dell’UE. “Ho vissuto qui tutta la mia vita e la regione è instabile e fragile fin dalle guerre degli anni Novanta“, ha detto Pusic. “Entrambi i segmenti delle élite politiche e delle società hanno, in una certa misura, perso la speranza di poter mai entrare nell’Unione”.

Quali sono gli ostacoli all’adesione all’UE?

Quali sono gli ostacoli all'adesione all'UE? 740 - meteoweek.com

L’adesione dipende da miglioramenti negli standard democratici e nelle riforme socio-economiche, ma nonostante i progressi su questi temi, la porta dell’UE sembra rimanere chiusa. “Il più grande rischio nella regione è davvero un costante arretramento dello stato di diritto e della libertà dei media“. Queste le parole di Majda Ruge dello European Council on Foreign Relations. “Fondamentalmente avete problemi di ingerenza politica degli stati chiave negli stati vicini, in particolare Serbia e Croazia”.

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Le speranze, quindi, per l’adesione dei Balcani sono poche ma alcuni paesi si stanno già attivando. Il Montenegro e la Serbia, che sembrano i più vicini all’adesione, hanno formalmente aperto i negoziati. L’UE ha offerto più finanziamenti ai Balcani occidentali, ma le divisioni tra i membri dell’blocco continuano ad implicare che l’allargamento sia ancora in pausa. Molti nei Balcani, in conclusione sentono che la dichiarazione dell’UE di oggi come una dichiarazione vuota.

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