Amnesty International ha pubblicato un rapporto in cui sono elencate tutte le violazioni dei diritti umani commesse dai talebani.
Il 30 agosto i Talebani hanno ucciso 13 afghani di etnia hazara: a confermarlo è Amnesty International sulla base delle ricerche effettuate. Tra le vittime anche una ragazza di 17 anni. Le vittime sono state uccise a Kahor, un villaggio in provincia di Daykundi.
Le vittime
Delle tredici persone uccise, undici sono ex soldati e di questi nove sono stati uccisi dopo essersi arresi. La 17enne e il secondo civile sono stati, invece, uccisi mentre tentavano la fuga. Agnés Callamard, Segretaria generale di Amnesty, dichiara: «Queste esecuzioni a sangue freddo sono una prova ulteriore che i talebani stanno commettendo le stesse orribili azioni del passato». «Violano i diritti umani – aggiunge – di coloro che considerano loro avversari. Persino uccidendoli dopo che si sono arresi. Dicono di non avercela con chi prestava servizio per il precedente governo ma i fatti li smentiscono».
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L’attacco
Solo il 29 Agosto, Mohammad Azim Sedaqat, il rappresentante degli ex soldati, aveva firmato un accordo per la resa e la consegna delle armi. Il giorno dopo, sono circa 300 i talebani che, armati, hanno fatto ingresso nel villaggio di Dahani Qui. Gli ex soldati hanno tentato di fuggire via, ma uno dei loro mezzi è rimasto bloccato proprio nel villaggio di Kahor dove sono avvenute le esecuzioni.
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Il rapporto
Amnesty International ha pubblicato un rapporto dal titolo “L’Afghanistan nelle mani dei Talebani“. Al suo interno sono riportate tutte le violazioni dei diritti umani che sono stati commessi dai Talebani al comando. Tra questi sono segnalati anche crimini quali: uccisioni dei civili e di ex soldati che si sono arresi e il blocco delle forniture umanitarie.