La prima medaglia d’oro italiana delle Olimpiadi di Tokyo 2020 è quella appesa al collo di Vito Dell’Aquila: conosciamo meglio il campione di taekwondo di Mesagne.
Un percorso perfetto, quello di Vito Dell’Aquila alle Olimpiadi di Tokyo 2020: dopo aver battuto il forte ungherese Salim al primo turno è passato a vincere la semifinale contro l’argentino Lucas Guzman e si è aggiudicato l’oro in finale contro il tunisino Mohamed Jendoubi.
A soli 20 anni Vito ha portato a casa la prima medaglia d’oro per l’Italia in un’Olimpiade ricca di successi: dopo tanti anni di sacrifici i suoi sforzi sono stati ripagati nel modo migliore.
Vito Dell’Aquila comincia a praticare il taekwondo a 8 anni, frequentando a Mesagne la palestra di Roberto Baglivo, il maestro di un certo Carlo Molfetta, campione olimpico della categoria 80kg a Londra 2012. Vito mostra fin da subito di che pasta è fatto e nel 2014 vince i Campionati italiani e poi i Mondiali cadetti. Agli Europei di Kazan del 2018 si porta a casa un importante bronzo, prima di subire un brusco arresto nei Mondiali di Manchester del 2019.
La carriera di Vito sta per subire la svolta più importante: a Tokyo sa che dovrà passare dalla categoria 54 kg alla 58 kg. In un’intervista a OASport, qualche mese fa aveva dichiarato: “Sembrano pochi 4 kg, ma si sentono parecchio in combattimento. Ho la fortuna di essere seguito da uno staff di alto livello, dove è presente anche un nutrizionista che mi permette di salire e scendere di peso grazie ad un dieta varia ed equilibrata performando al massimo”.
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La vittoria alla semifinale del Grand Prix Final disputata a Mosca gli ha aperto le porte delle Olimpiadi, ma dal tabellone si è capito immediatamente che la strada non sarebbe stata semplice. Eppure, contro ogni pronostico, Vito ce l’ha fatta, indossando la medaglia del metallo migliore, più brillante, quello che conferma la supremazia su tutto il resto, su tutti gli altri in una disciplina così rigorosa.
La conquista della medaglia d’oro, la prima di una lunga serie per l’Italia, ha acceso i riflettori sul mondo delle arti marziali, spesso dimenticate: un settore, quello di questo sport, molto sviluppato lungo tutta la Penisola che si avvale di maestri dall’enorme talento e che forgia campioni come Vito. Sono tanti i ragazzi che si sono identificati con Dell’Aquila e che hanno deciso di intraprendere l’attività del taekwondo per la loro formazione fisica e sportiva.
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La carriera di Vito si preannuncia splendida, ma anche la vita privata è ricca di soddisfazioni: il giovane campione italiano, infatti, è felice accanto alla sua fidanzata, la campionessa europea di tuffi Elena Bertocchi, che è stata indicata da molti come l’erede di Tania Cagnotto e che ha fatto parte, come lui, della spedizione tricolore a Tokyo, una spedizione che a reso orgogliosa tutta la Nazione e che si è rivelata decisamente fruttuosa.
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