Ad Andria 10 studenti di prima superiore del Liceo Colasanto avrebbero mangiato per merenda della pasta al forno: ora sono a rischio sospensione. Le parole del Preside
A leggere questa notizia si potrebbe pensare che sia un brutto scherzo del web oppure che non sia vera! Invece è successo per davvero ed è successo ad Andria, in provincia di Bari. 10 studenti di prima superiore del Liceo Colasanto avrebbero fatto merenda con delle tagliatelle cotte al forno. La notizia sarebbe arrivata subito in direzione dal Preside che li avrebbe messi a rischio sospensione.
Andria, 10 studenti a rischio sospensione per una merenda
Di solito si usa fare la merenda con un frutto, della frutta secca o con uno yogurt. Oppure con dei crackers o altre cose salate; per i più golosi con della focaccia. Ma in un contesto come quello della scuola dove la pausa dura circa dieci minuti, massimo un quarto d’ora, è pressoché impossibile fare pasti completi o ricchi di carboidrati. Ma questo non ha desistito 10 studenti della città di Andria che a quanto pare avrebbero scelto una merenda per così dire alternativa.
Avrebbero infatti portato a scuola (frequentano la prima superiore presso il Liceo Colasanto) una mini porzione di pasta al forno, per la precisione tagliatelle cotte al forno.
Questo gesto ha subito fatto il giro della scuola, arrivando direttamente nell’ufficio del Preside che ha ritenuto questo tipo di merenda fuori luogo e inadatta in relazione al contesto e all’istituto scolastico. Per questo motivo, ha previsto un provvedimento disciplinare per i 10 ragazzi.
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La motivazione del Preside
C’è chi potrebbe pensare la reazione e il provvedimento del Preside eccessivi o privi di motivazione. Invece una motivazione ce l’hanno: “È questo un luogo deputato all’insegnamento e non alla consumazione di pasti caldi che è impossibile consumare in 10 minuti compromettendo anche la fase digestiva. Al Colasanto non è previsto il rientro ed è ingiustificata l’introduzione di cibi caldi dall’esterno e di incerta provenienza“.
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Per di più se si pensa che ci troviamo in piena emergenza Covid. Portare cibi confezionati e di dubbia provenienza dall’esterno in un istituto non è solo vietato dalla legge, ma affronta anche una questione più prettamente igienico-sanitaria, necessaria di questi tempi. E ha concluso dicendo: “Qui si fanno cose più serie e che non è tollerabile un atteggiamento di violazione delle regole igieniche e di buonsenso. A breve inaugureremo una importante mostra d’arte e ci sono in serbo tante novità su cui sarebbe meglio soffermare anche l’attenzione dei media. Non vogliamo essere ricordati come la scuola dei “maccheroni!“.