Prolungate alcune misure di sostegno, anticipate nel Documento di economia e finanza: assegno per i figli, Irap e Superbonus
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga del Superbonus al 110% fino al 2023, la notizia arriva dalla nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza). “Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 – si legge nell’introduzione nel Nadef, la nota di introduzione del Def – consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale“, fra cui appunto l’efficientamento energetico degli edifici.
Oltre al Superbonus infatti è prevista anche la proroga per altre formule, tra cui il previsto rinnovo della cassa integrazione d’emergenza e l’allungamento dei tempi di domanda per l’assegno unico di un mese, ovvero fino al 31 ottobre di quest’anno. Inoltre si prevede anche l’allungamento dei termini per le imprese che devono pagare l’Irap del 2020.
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“È un segnale importante che nella Nadef varata dal Governo si preveda espressamente la conferma per il triennio 2022-2024 del rinnovo di misure come il Fondo di Garanzia per le PMI e gli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici. Perché questo significa che ora è possibile concretamente prevedere che il Superbonus edilizio, la cui scadenza iniziale era fissata al 2022, possa prolungarsi fino al 2024” dichiara la Presidente della commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi.
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Per la Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) sono positive “le indicazioni contenute nella Nadef, in particolare la volontà del Governo di rafforzare la dinamica del Pil nel triennio 2022-2024 prolungando una serie di misure come il Superbonus 110% per la riqualificazione degli edifici che sta fornendo un contributo importante alla crescita, il Fondo di Garanzia per le Pmi e il piano Transizione 4.0“, mentre per AiCARR, l’Associazione italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Rifregerazione, “bisogna estendere il Superbonus 110% oltre il 2023. Togliendo l’incentivazione rischiamo di fare un buco nell’acqua e perdere un’occasione unica per riqualificare il patrimonio edilizio e far ripartire l’economia”.
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