Un accordo tra tutti o tra tanti, anche con il centrodestra, per eleggere il capo del Quirinale. Lo dice Matteo Renzi, mentre inizia il toto-nomi per capire chi prenderà il posto di Sergio Mattarella.
Matteo Renzi ne ha fatti di giochi e, come in una scacchiera, si diverte ad incrociare pedine e a muovere tasselli. L’ultima idea del leader di Iv è quello di un accordo con il centrodestra, ma anche il centrosinistra: insomma, un po’ con tutti per eleggere il capo dello Stato. Infatti, un prossimo e importante appuntamento che attende la politica italiana sarà il prossimo 31 gennaio quando scadrà il mandato del Capo dello Stato. Così, è iniziato il toto-nomi anche se un Mattarella bis sembra non dispiacere a nessuno e, al momento, una sua riconferma è più che probabile anche se Sergio Mattarella ha più volte riferito di non essere interessato ad un secondo mandato. Con il passare dei giorni prende inoltre piede l’ipotesi di Mario Draghi eletto prossimo presidente della Repubblica. Un ruolo che, secondo il leader di Italia Viva, potrebbe svolgere “con autorevolezza e prestigio“. Draghi al Colle significherebbe automaticamente elezioni anticipate e, dunque, nel 2022 si potrebbe tornare alle urne.
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Per quanto riguarda un nome, secondo Renzi, “ogni ragionamento ora è prematuro e fuorviante”. E, quando ad un “Mattarella bis”, l’ex premier è deciso: “Ha già detto che non avanza una sua candidatura: lasciamogli completare il mandato senza inserirlo nel tritacarne dei nomi”.
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Il leader di Italia Viva, intervistato da La Repubblica, non ha escluso un possibile asse con il centrodestra. “Una convergenza? Non solo è possibile, ma probabile. Il prossimo presidente della Repubblica verrà eletto insieme al centrodestra, certo, e insieme al centrosinistra, come prevede la filosofia del ruolo“, ha riferito. Insomma, un accordo con tutti e di tanti, come politica vuole. “Non serve una contrapposizione, ma dialogo con tutti. È politica”, ha detto Renzi.