Davide Pecorelli trovato dopo 9 mesi: «Troppi debiti, cercavo un tesoro»

L’imprenditore umbro ha fatto perdere le sue tracce, messo in scena la sua morte a causa dei tanti debiti da saldare.

Davide Pecorelli – Meteoweek

Davide Pecorelli, 45 anni, il noto imprenditore di Perugia, è stato ritrovato vivo dopo nove mesi a bordo di un gommone al largo dell’Isola di Montecristo. Pecorelli aveva fatto perdere le sue tracce, simulando la sua morte ed è lui stesso a spiegare il motivo: troppi debiti.

I debiti e la fuga

«Ero perseguitato da creditori e indipendenti e io ero senza un euro. Neanche per la benzina» spiega Pecorelli, originario di San Giustino, in provincia di Perugia. Con i creditori alle calcagna, l’imprenditore umbro ha deciso di scappare in Albania. Scutari la sua prima tappa. Tirana, invece, la seconda. Pecorelli ha cercato di creare un nuovo business che, però, non ha avuto successo né nel primo né nel secondo caso. Poi, all’improvviso, è arrivato l’incontro che pensava potesse svoltare la sua situazione. Davide Pecorelli ha contattato un prete che lo avrebbe tirato fuori dal suicidio e lo avrebbe convinto a mettere in scena la sua morte. Finge, dunque, di essere morto. «Il prete – spiega il 45enne – ha detto che poteva accedere ad un ossario comune. Mi ha detto che potevo spostarmi in un paese dove nessuno mi avrebbe cercato». Queste parole potrebbero dunque spiegare le ossa ritrovate all’interno della sua auto. Nel ritrovare le ossa, in molti hanno pensato che appartenessero proprio a lui. «Ho pianto per 4 mesi» confessa Pecorelli.

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Alla ricerca di un tesoro

Il prete che gli ha consigliato di mettere in scena la sua morte gli ha, inoltre, raccomandato di affidarsi ad una comunità religiosa di Valona. Ed è proprio a Valona che Davide Pecorelli viene a sapere di un tesoro. «Sapevo che avrei dovuto affrontare 27 miglia in mare aperto al Giglio. Quasi una follia!» racconta. «Dovevo essere preparato – aggiunge l’imprenditore umbro – e sono andato a Valona». Il piano di Pecorelli, però, non è andato a buon fine. Dopo aver fatto ritorno a Roma, il 12 settembre, è stato fermato dai Carabinieri ai quali non ha raccontato subito quali erano i suoi programmi. Il 45enne, infatti, sarebbe dovuto partire da Roma alla volta di Grosseto e poi, da qui, al Giglio dove avrebbe iniziato a cercare il tesoro. Convinto della riuscita del piano, Pecorelli avrebbe affittato anche un garage a Porto Santo Stefano dove avrebbe custodito le mappe e il tesoro.

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Saranno le autorità a stabilire quanto ci sia di vero nel racconto dell’imprenditore Davide Pecorelli, il quale ha deciso di ripartire e di dare una sterzata alla sua vita. Intanto, però, si attendono risposte dall’Albania: la simulazione dell’omicidio e il furto delle ossa potrebbero causargli dei problemi penali dei quali dovrà rispondere.

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