Caso Assange, novità sul fondatore di Wikileaks: “La Cia lo voleva assassinare”

Arrivano novità sul caso del fondatore di Wikileaks, Julian Assange. Secondo i media la Cia lo voleva rapire e assassinare.

Secondo i media, a volere una guerra totale contro il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, sarebbe stato l’allora segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, a capo della Cia.

Caso Assange, la Cia dell’amministrazione Trump lo voleva morto

La Cia voleva rapire ed assassinare Julian Assange. Era questo il piano discusso dall’amministrazione Trump nel 2017, quando il fondatore di Wikileaks era rifugiato nella sede dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. La notizia è stata riportata da Yahoo! News e rilanciata dai media internazionali.

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A volere una guerra contro Julian Assange sarebbe stato soprattutto l’allora segretario di stato Usa, Mike Pompeo. Proprio Pompeo era a capo della Cia che, a causa di Wikileaks, aveva sofferto la più grave perdita di dati della sua storia.

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Secondo l’indagine, l’agenzia avrebbe anche discusso di assassinare Assange, ma c’erano preoccupazioni sulle conseguenze di un simile atto tra i “livelli più alti” dell’amministrazione Trump. Washington sarebbe entrata in allarme per la possibilità che l’intelligence russa portasse segretamente Assange in Russia.

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