Classe 1967 e primario al fatebenefratelli. Al momento i sondaggi lo danno lontano dal rivale Beppe Sala.
Nato a Milano nel 1967, Luca Bernardo è il candidato sindaco per il centro destra. È sostenuto da cinque liste principali: Lega per Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Luca Bernardo Sindaco e Maurizio Lupi – Milano Popolare.
Bernardo non viene dal mondo della politica, è infatti primario di Pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli. Nel suo curriculum scolastico, oltre alla laurea in Medicina all’Università Statale, la specializzazione in pediatria e patologia neonatale; in quello lavorativo, esperienze negli Stati Uniti, alla Cornell University di New York e al Miami Children’s Hospital. A Milano è stato responsabile dell’ambulatorio immigrati del Fatebenefratelli, ha diretto la Pediatria e il dipartimento Materno infantile.
Dal 2010 è anche direttore ad interim del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Macedonio Melloni. È iscritto all’Ordine dei giornalisti e vanta delle collaborazioni con diversi periodici e con il quotidiano Libero. Bernardo ricopre svariati ruoli nel mondo sanitario: per il ministero dell’Istruzione fa parte dell’Osservatorio nazionale per l’Infanzia ed è direttore del Centro di Coordinamento Nazionale Cyberbullismo. E’ presente inoltre nella Commissione sul disagio degli adolescenti, come esperto di bullismo e di dipendenze, e nella Commissione Unica per la Dietetica e la Nutrizione. Nel 2017 Bernardo è stato chiamato dall’Anticorruzione (Anac), guidata da Raffaele Cantone, come esperto nazionale in ambito sanitario. È sposato con un’agente immobiliare, ed è padre di una figlia che studia a Giurisprudenza. Il fratello Maurizio ex deputato di Forza Italia, poi migrato nell’Ncd di Angelino Alfano: nel 2018 si è però candidato con il partito Democratico, risultando non eletto. Da tempo però il fratello del medico si è allontanato dalla politica attiva.
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Per Luca Bernardo non è la prima esperienza politica: nel 2006 si candidò in Consiglio Comunale a Milano in una lista a supporto dell’allora candidata sindaca Letizia Moratti – che poi vinse – ma ottenne solo 200 preferenze, insufficienti per entrare a Palazzo Marino. Bernardo nei giorni scorsi si è recato ai gazebo della Lega per firmare i referendum sulla giustizia. Le prime dichiarazioni ‘politiche’ riguardo al sindaco Sala sono state: “E stato un bravo sindaco, lo ritengo un gran signore e una brava persona. L’ho conosciuto, ha visto il mio reparto. Abbiamo probabilmente idee diverse su qualche cosa. Abbiamo perso una generazione di anziani, di adulti, e credo che quello che dobbiamo fare è riaccendere la luce su Milano e guardare al futuro”.
Lo slogan principale del suo programma è Milano insieme SI cura. Ecco alcuni punti principali:
Il messaggio vocale e le polemiche sui finanziamenti
Il 18 settembre il quotidiano la Repubblica ha pubblicato un messaggio vocale mandato da Luca Bernardo nella chat con i segretari dei partiti che lo sostengono. Un messaggio da un minuto e mezzo in cui il candidato del centrodestra molto innervosito diceva: «Se entro questa settimana non arrivano per tutti i partiti 50 mila euro a testa per andare avanti in questa campagna che costa molto di più … Io lunedì mattina alle 10 convoco una conferenza stampa e dirà che mi ritiro dalla tenzone elettorale. Torno a fare il mio lavoro che tanto mi piace». Dopo che l'audio è misteriosamente trapelato sono cominciati anche i retroscena: Bernardo è convinto che qualcuno si sia intromesso e abbia trafugato l'audio dalla chat: «È una chat di sette persone ci sono i segretari dei partiti, ci sono dei parlamentari. Ho il timore che si sia inserito qualcuno in questa chat, conosciamo i colpi bassi di certa sinistra. I metodi da ex Unione Sovietica non sono i nostri».
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Le polemiche sulla pistola in ospedale
Lo scorso luglio il consigliere della regione Lombardia Michele Usuelli (+ Europa) ha accusato il candidato sindaco di portare la pistola in ospedale durante le visite ai pazienti in corsia. Usuelli è un medico specializzato in pediatria e aveva lavorato con Bernardo all’inizio della sua carriera. «Non è un pettegolezzo: è una cosa nota nel mondo della pediatria milanese». Un’accusa che è stata smentita solo in parte dal candidato. Bernardo infatti ha dichiarato di avere il porto d’armi ma di non aver mai portato una pistola in corsia: «Io sono entrato con l’arma in ospedale e l’ho avuta addosso, ma mai quando giro con i pazienti e nemmeno in loro presenza. Se la notte rimango in ospedale visto che sono stato minacciato la tengo addosso e resto nel mio studio e non visito».
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