Carles Puigdemont è stato arrestato ieri sera in Sardegna. L’ex presidente della Catalogna era sbarcato pochi istanti prima ad Alghero per partecipare ad una serie di incontri, tra cui anche quelli relativi all’edizione annuale dell’Adifolk, festa internazionale della cultura popolare catalana. Questa mattina, presso il Tribunale di Sassari, si svolgerà l’udienza per la convalida del fermo. Le forze indipendentiste hanno dunque organizzato dei sit in davanti a tale sede per protestare contro l’arresto del loro leader.
Un sit in di protesta per l’arresto di Carles Puigdemont si sta svolgendo in questi istanti di fronte al Tribunale di Sassari, dove è in corso l’udienza per la convalida del fermo. L’ex presidente della Catalogna è stato bloccato e condotto in carcere ieri: era sbarcato in Sardegna per partecipare ad una serie di incontri, tra cui anche quelli relativi all’edizione annuale dell’Adifolk, festa internazionale della cultura popolare catalana. La magistratura italiana adesso avrà il compito di decidere se rilasciarlo oppure se procedere con l’estradizione in Spagna, dove è sottoposto ad un procedimento giudiziario in virtù della dichiarazione di indipendenza del 2017. Il suo avvocato Gonzalo Boye, nelle scorse ore, ha spiegato che il fermo è avvenuto “in base ad un ordine di arresto internazionale del 14 ottobre 2019 che, per imperativo legale – secondo lo statuto della Corte di Giustizia dell’Unione Europea – è stato sospeso”. Secondo fonti giuridiche, tuttavia, non sarebbe così.
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Le forze indipendentiste e autonomiste sarde, ad ogni modo, chiedono a gran voce la scarcerazione immediata del loro leader Carles Puigdemont. Il numero uno di Sardigna Natzione, Bustianu Cumpostu, tra i promotori del sit in, ha definito “grave” l’atto compiuto dalla polizia e dalla magistratura italiana in territorio isolano. “Come osa la gendarmeria tricolore infangare la nostra terra arrestando un nostro ospite, gradito ed importante, pur sapendo quanto l’ospite sia sacro e intocabile nella nostra cultura. Sappia Puigdemont che non lo lasceremo solo, che saremo al suo fianco e che faremo quanto necessario per la sua liberazione”, ha annunciato.