“Il Bond di Sean Connery sostanzialmente uno stupratore, oggi non sarebbe accettabile”, queste le dure dichiarazioni di Cary Fukunaga, regista dell’ultimo 007 (No time to Die).
Da sempre emblema del gentleman britannico nonché icona di stile e galanteria, anche il James Bond di Sean Connery, interpretato per la prima volta in Licenza di Uccidere del 1963, non passa la ormai consueta e necessaria revisone della parità dei sessi. Revisione questa volta effettuata proprio dal regista di uno dei capitoli della fortunata saga, Cary Fukunaga, che prende in esame una specifica scena di “Operazione Tuono” (1965).
La scena presa ad esempio rappresenta un Bond predatore intento a sfruttare subdolamente una debolezza dell’infermiera Patricia Fearing (Molly Peters), che implorando 007 di non rivelare al capo una disattenzione, si ritroverà ricattata e portata a forza in una sauna per soddisfare le voglie dell’agente segreto.
“In Operazione Tuono in pratica il personaggio di Sean Connery stupra una donna. Lei continua a dire ‘no, no, no’ e lui ‘sì, si, sì. Oggi non sarebbe accettabile”, ha affermato all’ “Hollywood Reporter” il regista californiano.
LEGGI ANCHE > Mostra di Venezia, Sorrentino osannato dalla stampa internazionale: “Paolo Sorrentino tocca la divinità”
Oggettificazione e maschilismo che Fukunaga è stato particolarmente attento a non ricalcare nel personaggio di Daniel Craig in “No time to Die” (in sala dal 30 Settembre), dando il giusto e scontato equilibro tra i sessi che ci si aspetta da un prodotto cinematografico nel 2021.