Una discarica abusiva a cielo aperto è stata scoperta dalla Guardia di Finanza sulle pendici del Monte Amiata, in provincia di Siena. L’ampia superficie era stata destinata al deposito e stoccaggio di copiosi materiali in evidente stato di abbandono, senza alcuna precauzione affinché non si disperdessero nel terreno sottostante. Il responsabile del sito è stato individuato e denunciato alle autorità giudiziarie per le ipotesi delittuose di abbandono sul suolo di rifiuti non pericolosi e per aver realizzato deposito incontrollato di scarti.
Una vera e propria discarica a cielo aperto, totalmente abusiva, è stata individuata dagli uomini della Guardia di Finanza, della Tenenza di Chiusi Scalo, alle pendici del Monte Amiata e non molto lontano dal fiume Paglia, a Siena. La scoperta è avvenuta lo scorso maggio nell’ambito delle azioni di presidio della tutela delle libertà economiche ed imprenditoriali, grazie alla sinergia tra il dispositivo terrestre (Gruppo di Siena e Reparti territoriali dipendenti) e quello aereo (Sezione Aerea di Pisa) delle Fiamme Gialle. In particolare, dall’alto, era evidente una «ampia superficie destinata a deposito e stoccaggio di copiosi materiali» situata a fianco di un capannone di una azienda. Le autorità, «non escludendo la presenza di un rifiuti non autorizzati e materiali inquinanti», hanno pianificato un intervento diretto nella zona. I timori si sono rivelati reali.
La discarica abusiva a Siena
I finanzieri, una volta arrivati alla discarica abusiva situata alle pendici del Monte Amiata, come si legge in una nota, «si sono trovati davanti una vera e propria discarica a cielo aperto del tutto abusiva; tutti i rifiuti, in evidente stato di abbandono e lasciati all’aperto ed esposti agli agenti atmosferici, erano posti sul fondo naturale del terreno, non impermeabilizzato e, quindi, senza alcuna precauzione per evitare eventuali dispersioni nell’ambiente circostante». In particolare, si trattava di numerosi pallet in disuso, la cui superficie sottostante era ricoperta di materiale legnoso triturato e caratterizzata anche dalla presenza di un cumulo di terra e vegetali, ammassi di terra e legno, materiale plastico, nonché fusti di liquido, cataste di vetro, ferro, bombole vuote ed estintori. I rischi che le sostanze inquinanti permeassero nel terreno sottostante, non lontano da dove scorre il fiume Paglia, erano rilevanti.
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La Guardia di Finanza, dopo una indagine durata ben cinque mesi, si è mossa per evitare ulteriori danni ambientali. Il titolare dell’azienda – i cui capannoni erano adiacenti alla discarica abusiva – è stato individuato e identificato come il gestore del sito a cielo aperto. Adesso dovrà difendersi dalle accuse davanti alle autorità giudiziarie. È infatti indagato per le ipotesi delittuose di abbandono sul suolo di rifiuti non pericolosi e per aver realizzato deposito incontrollato di scarti.