Tunisia: a 10 anni dalla rivoluzione, Saied promette nuove misure

In un discorso improvvisato, Kais Saied ha promesso la nomina di un nuovo presidente ma anche la proroga delle misure di emergenza

E’ stato duramente contestato durante il suo discorso il presidente tunisino Kais Saied, intervenuto con una visita a sorpresa a Sidi Bouzid, provincia epicentro della rivoluzione del 2011. Il presidente ha promesso che la nomina di un nuovo primo ministro è in arrivo, ma ha prorogato ancora le misure eccezionali decise lo scorso 25 luglio quando ha destituito il premier Hichem Mechichi e sospeso i lavori del Parlamento con la revoca dell’immunità per i deputati.

Non si tratta di tornare indietro rispetto alle decisioni del 25 luglio”. Secondo Saied le misure restrittive adottate sono servite a “salvare il Paese da un pericolo imminente”, pericolo che “esiste ancora“. Secondo Saied, “il presidente non può lasciare lo Stato come un burattino mosso da fili dietro al sipario” e accusa i partiti che “cercano di seminare il caos e il disordine nel Paese“.

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Un capo del governo sarà nominato, ma sulla base di disposizioni transitorie che rispondano alla volontà del popolo“, ha annunciato Saied e “un nuovo progetto di legge elettorale“. Parlando in arabo classico, a volte a voce alta per non essere sovrastato dalle grida di chi lo esaltava o contestava in dialetto tunisino, il presidente ha sottolineato che “la sovranità appartiene al popolo“.

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Secondo i sondaggi, il presidente Saied è primo assoluto nelle intenzioni di voto per le elezioni presidenziali, con addirittura il 90.1 per cento delle preferenze. Al secondo posto nelle intenzioni di voto per le presidenziali di piazza Abir Moussi, la vulcanica leader del partito dei Costituzionalisti liberi (Pdl, formazione politica della destra reazionaria), con il 2,3 per cento. Secondo lo stesso sondaggio, il 72.2 per cento dei tunisini si fida del capo dello Stato dopo il 25 luglio, mentre alle prossime elezioni legislative, il 70.2 per cento degli intervistati ha detto che non intende votare.

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