Elezioni Torino 2021, un vincitore c’è già: l’astensionismo

Troppi candidati e poche idee, ma da anni il non-voto caratterizza le elezioni a Torino. Un crisi che non conosce fine

Sulla votazione che determinerà il prossimo sindaco di Torino veleggiano due elementi che lasciano incerti i sondaggisti e preoccupano candidati e istituzioni: l’astensionismo e l’indecisione. In particolare il primo elemento ha caratterizzato le elezioni sotto la Mole nelle scorse tornate e si teme possa aumentare in questa tornata elettorale.

Secondo un sondaggio condotto dal Centro Luigi Bobbio, ben il 42% dei torinesi ha dichiarato che non sa se andrà a votare il 3 e 4 ottobre, per scelta o incertezza su chi dare la propria preferenza. Cinque anni fa, quando a Torino vinsero il Movimento 5 Stelle e Chiara Appendino al ballottaggio sul Centrosinistra e Piero Fassino, non votò il 34.5% dei torinesi. Una percentuale molto alta che rischia di essere superata nel prossimo turno.

Non aiuta nell’incertezza dei cittadini l’enorme quantità di candidati e di liste: 13 aspiranti sindaco e 30 liste a sostegno, 1200 candidati al consiglio comunale e oltre 5mila per le otto circoscrizioni in cui la città è divisa. Il risultato è che i circa 700mila aventi diritto al voto si troveranno nell’urna una scheda elettorale formato lenzuolo, con quasi un candidato ogni 100 abitanti su cui scegliere. Troppi.

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I SONDAGGI

Come detto i sondaggi sono condizionati dall’incertezza dei cittadini. Secondo SWG il candidato del Centrodestra Paolo Damilano si attesta al primo turno al 42,2% con la seguente divisione per partiti: Lega 19.4%, Fratelli d’Italia 10.7, Forza Italia l’8.3 e le altre liste minori 3,6%. Per il Centrosinistra Stefano Lo Russo è al 41,2%: PD al 25,9%, Sinistra Civica al 5,6%, i Moderati al 3,8%, Sinistra Ecologista al 3,2%. Al terzo posto Valentina Sganga del M5Sal 9,2% con il 7,6% per i 5 Stelle e dell’ 1,6% a Europa Verde.

In un probabile ballottaggio tra i primi due Lo Russo viene dato 52% e Damilano al 48%. Ma l’indecisione pesa come un macigno, rendendo di fatto quest’ultima rilevazione molto dubbia. Del resto il tema dell’astensionismo è da anni molto anni diventato un grosso problema nel dibattito politico.

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LA CRISI DEL VOTO

In generale la partecipazione elettorale del popolo italiano è diminuita in maniera sostanziale votazione dopo votazione, colpa anche del crollo delle ideologie e il disagio dei partiti, la personalizzazione della politica con la conseguenza che, per molti cittadini, i candidati si assomigliano tutti. Anche a Torino si registrano piccole schermaglie per una campagna elettorale che si è svolta con toni blandi e con poche idee.

Non a caso il Presidente della Camera Roberto Fico ha lanciato un appello ai cittadini per recarsi a votare per queste amministrative. “L’astensione è sempre un pericolo. Invito sempre i cittadini ad andare a votare perché il voto è un atto importante attraverso il quale una persona può scegliere e dire la sua” ha detto Fico. “Invito tutti gli indecisi ad andare a votare perché sarà una grande giornata di democrazia e partecipazione e il fatto che noi oggi possiamo votare e che tutti possono votare è una conquista della nostra Repubblica, quindi, è bene attuarla sempre tutti” ha concluso il Presidente.

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