Clementino si lascia andare a “Buoni o Cattivi”, parlando di sé e del suo passato difficile con le droghe e di come un giorno in particolare, ha capito di aver toccato il fondo.
Il racconto di Clementino
Amatissimo dai suoi fan, Clementino è un rapper che si contraddistingue per aver contribuito alla nascita del movimento dell‘hip hop partenopeo. Nato ad Avellino il 21 dicembre 1982, al secolo Clemente Maccaro, è cresciuto nell’interland napoletano, tra Cimitile e Nola.
Recentemente il cantante è stato ospite al programma “Buoni o Cattivi” di Veronica Gentili, raccontando aneddoti del suo passato, da quando era ragazzino, ancora sconosciuto, ai momenti del successo e della droga, che non è di certo mancata nella sua vita.
Il palcoscenico, la droga e il pentimento
Clementino ha svelato che in tenera età ha capito che solo la musica avrebbe potuto salvarlo dalla strada, un destino al quale, un bambino come lui in quella parte di mondo, era quasi condannato: “Da ragazzino facevo stupidaggini ma erano tutte leggere. Sono cresciuto con la fame di volere diventare per forza qualcuno e mi sono sempre rifugiato nell’arte perché sapevo che ero quello il mio habitat naturale. Il palco è la mia anima” Ha confessato l’artista.
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Il rapper, nel salotto televisivo di Italia 1, non ha esitato a parlare delle difficoltà della sua terra, attaccate duramente da un’inquinamento voluto, violento e scellerato: “Volevo superare il disagio mentale che era dentro di me, quello in cui sai che stai crescendo in un posto così rischioso, solo per l’aria che respiri. Io abito nel triangolo della morte, Nola è al centro tra la provincia di Caserta, Acerra e Secondigliano, e ho visto gente morire di cancro per chissà quali rifiuti speciali sono stati sepolti lì”
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Infine il cantante ha parlato della droga, dell’uso che ne faceva e di come lo stava annientando: “Quando ho cominciato a vivere da solo, a Roma, ho cominciato a provare le droghe, quasi tutte. Mi sono reso conto di essere arrivato al fondo quando non mi sono presentato alla presentazione del mio album. C’erano tutti i giornalisti per la conferenza stampa e io ho fatto avvisare da un mio amico che non sarei andato. Il giorno dopo è arrivato il pentimento. Quando diventi famoso, pensi di essere intoccabile e di poter fare tutto ma devi utilizzare le passioni per superare gli ostacoli. La cosa più cattiva che ho fatto è rovinare me stesso”