I sondaggi sulle amministrative di Bologna del 3 e 4 ottobre sembrano ipotizzare una vittoria di Matteo Lepore al primo turno, con la possibilità di chiudere la partita senza ballottaggio: il candidato Pd è dato tra il 58 e il 62%. Salvini: “I sondaggi che preferisco sono quelli delle piazze“.
Lo scenario delineato dai sondaggi sulle amministrative di Bologna lascia ben sperare, per il Pd: il candidato Matteo Lepore, già assessore alla Cultura della giunta Merola, è dato tra il 58 e il 62%. Un dato che, se fosse confermato dai voti dei bolognesi il 3 e il 4 ottobre, potrebbe consentirgli di chiudere la partita al primo turno, senza bisogno del ballottaggio. A fotografare le intenzioni di voto alle amministrative di Bologna è Noto Sondaggi per Porta a Porta, che invece registra per il centrodestra con Fabio Battistini un 32-36% di consensi. Anche stando al sondaggio YouTrend per il gruppo Gedi, per Matteo Lepore si prospetta una vittoria storica, in grado di superare anche il 57,4% di Sergio Cofferati nel 2004: il sondaggio parlerebbe di un 60,1% che Lepore potrebbe incassare già alla prima votazione, al netto del 32,5% di Battistini. In questo quadro, il Pd raggiungerebbe il 40,1% di consensi, rinforzato dai pentastellati che hanno una lista a sostegno di Lepore e che otterrebbero un 8,1%. Il dato è interessante anche e soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche a livello nazionale, visto che rappresenta un primo banco di prova di quell’alleanza Pd – M5s di cui si è tanto discusso. Lo stesso Lepore non nasconde il sogno di un nuovo Ulivo: “Sarebbe bello rifare quel che fece Romano Prodi“, così come sarebbe bello andare con “questo schema alle politiche del 2023“.
Tuttavia, quello di Bologna è un caso che rischia di riguardare solo il capoluogo emiliano, e il bottino di consensi potrebbe essere quello incassato personalmente da Lepore nel corso dei dieci anni di mandato in giunta Merola. Lo ricorda il direttore di YouTrend Lorenzo Pregliasco, riportato da la Repubblica: Merola chiude dieci anni di mandato sfiorando il 70% di giudizi positivi, “un dato molto alto, rispetto alle altre città“. Inoltre, ricorda Pregliasco, “Bologna fatica a essere modello, visto che è una città diversa da tutte le altre. È almeno 20 punti più a sinistra del resto del Paese“. Poi, al di là delle motivazioni del consenso: “Se Lepore vincesse molto bene il risultato si presterebbe a due letture: da una parte chi esalta l’alleanza col M5S, dall’altra chi dice che con questi numeri non era necessaria“. Tuttavia, è anche vero che “se i nostri dati fossero confermati, il M5S potrebbe intestarsi di esser stato ‘quasi’ determinante per la vittoria al primo turno. Senza l’8,1% del M5S infatti Lepore sarebbe al 52%. Molto meno certo di evitare il ballottaggio“. Su tutto questo pesa poi il peso specifico che avranno le singole liste di centrosinistra: Coalizione Civica, la lista promossa anche dalla vicepresidente della regione Elly Schlein, spera di raggiungere un 10%, mentre resta un’incognita la lista dell’ex sfidante di Lepore alle primarie, Isabella Conti, che alle primarie ottenne un buon 40% di preferenze.
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Ma queste sono considerazioni successive. Al momento, i due principali sfidanti (Matteo Lepore e Fabio Battistini) si concentrano ognuno nella sua battaglia: Lepore cerca di non disperdere quel bottino di consensi che i sondaggi fotografano, Battistini – il candidato civico sostenuto dal centrodestra – cerca di scalfirlo. Il primo faccia a faccia tra i due è quello andato in scena all’hotel Savoia Regency. Un confronto pacato, nel quale i due sfidanti si sono lanciati frecciatine soprattutto sul tema della liberalizzazione dei dehors dei locali. Negli ultimi giorni Lepore aveva parlato dell’esigenza di “tornare alla normalità“ superata l’emergenza Covid, ma Battistini avrebbe accusato Lepore di “castrare” le potenzialità del centro storico. Poi il tema della sicurezza, sul quale anche il Pd scende in campo, caldeggiando interventi immediati ma anche interventi più strutturati di prevenzione della criminalità, attraverso adeguate strutture sociali. Una posizione che raccoglie il plauso di Raffaele Persiano, consigliere comunale uscente del Pd: “La sicurezza è diventato un tema di sinistra. È l’impegno di Matteo Lepore, oggi, va oltre la campagna elettorale“, avrebbe riferito al Resto del Carlino.
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A questo tentativo di appropriazione, che a dir la verità va avanti da diversi anni, risponde direttamente il leader della Lega Matteo Salvini, che della sicurezza ha fatto la sua bandiera politica: “I bolognesi sapranno distinguere l’originale dalla copia: se dopo anni di dominio della sinistra ci ritroviamo una città insicura e dove i pusher la fanno da padroni, beh, è evidente che la sinistra ha fallito miseramente. Lepore è stato in giunta per un decennio, propone soluzioni a problemi che evidentemente non è riuscito a risolvere prima“. Salvini allontana lo spettro dei sondaggi: “I sondaggi che preferisco sono quelli delle piazze“. Eppure, resta il fatto che i bolognesi sembrano davvero intenti a dare fiducia all’assessore uscente. D’altronde, con una coalizione che abbraccia tutto il centrosinistra (dai rappresentanti dei centri sociali al M5s), con uno sfondamento di campo anche nei temi tipicamente di destra, il Pd non poteva che raccogliere un ampio consenso. Resta da constatare se l’ampiezza sarà la stessa fotografata dai sondaggi.
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