L’abbiamo vista sfilare sul red carpet della Mostra del cinema di Venezia, incantevole come sempre: Clotilde Courau parla del suo rapporto con il marito Emanuele Filiberto.
Clotilde Courau è stata invitata alla 78esima Mostra di Venezia per ritirare il Premio Kinéo, come miglior attrice non protagonista per il film Il cattivo poeta, nel quale Sergio Castellitto interpreta Gabriele D’Annunzio.
L’attrice francese veste i panni di Amélie Mazoyer, governante e amante del celebre letterato italiano dal 1911: un ruolo che le è valso i complimenti numerosi degli addetti ai lavori.
Per l’occasione, in un’intervista rilasciata in esclusiva ad Oggi, Clotilde Courau ha parlato del suo matrimonio con il principe Emanuele Filiberto di Savoia. L’attrice ha specificato di non aver mai avuto intenzione di lasciare il suo lavoro: «Noi donne abbiamo il diritto di lavorare e di vincere le nostre battaglie», ha detto la bellissima.
Riguardo alla storia d’amore con il principe Clotilde ha rimarcato le differenze che esistono con il marito. I due sono sposati dal 2003 tra alti e bassi e dal loro amore sono nate Vittoria di Savoia e Luisa di Savoia. Spesso si è parlato di crisi tra Clotilde ed Emanuele, dal momento che lei fa base a Parigi e lui si sposta tra Montecarlo e il resto del mondo.
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«Con Emanuele siamo diversi profondamente, ma allo stesso tempo siamo sinceramente uniti. Abbiamo due figlie stupende e siamo una famiglia. Aiutarle a costruire un futuro è importantissimo per noi due. La vita non è una favola, ma una lotta.», confessa l’attrice. Per la Courau il matrimonio è basato sul concetto di costruzione: così in tutti questi anni di legame le differenze tra lei ed Emanuele sono state la base su cui costruire questo rapporto solido. «Amo profondamente Emanuele e questo sarà per la vita!», conferma Clotilde.
Da un punto di vista professionale l’attrice francese si è detta felicissima di ritirare il premio che le è stato assegnato. Al momento la donna è tra le protagoniste più apprezzate in Francia, dove lavora anche a teatro. Ha lavorato con grandissimi registi ed è già alle prese con un nuovo progetto. «Ho appena terminato di girare La cour, Il cortile, è diretto da una giovane regista francese, Hafsia Herzi. Molto interessante. Amo anche il teatro e da 11 anni salgo sul palcoscenico per raccontare Edith Piaf, una delle più grandi cantanti francesi», ha raccontato.
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Come tante altre donne tutti i giorni cerca di conciliare lavoro e famiglia e crede fortemente in un cambiamento che riguardi soprattutto il genere femminile. Cosa desidera per il futuro delle figlie avute da Emanuele Filiberto di Savoia? «Che cambino certe mentalità. Voglio combattere per un’educazione più giusta e che premi le capacità e le caratteristiche di ognuno, senza distinzioni sociali. E poi vorrei che le donne fossero protette perché, come la cronaca ci racconta ogni giorno, sono le prime a essere le colpite dai cambiamenti politici e sociali», dice sicura Clotilde.
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